Scontro nella notte, con scambio di accuse a Palazzo Grazioli tra Pdl e Lega sul governo tecnico.
Silvio Berlusconi chiede una decisione in tempi rapidi per definire la posizione del centrodestra sull’ipotesi di un esecutivo a guida Monti. Ma il Carroccio non ci sta e si chiama ancora una volta fuori dai giochi preferendo, come ha aveva detto ieri sera Umberto Bossi, di stare piuttosto all’opposizione per rifarsi una “verginità”.
La lite ha coinvolto anche alcuni ex An contrari a questa soluzione rimarcando la volontà di andare subito alle elezioni. Di qui il rischio anche di una spaccatura all’interno del Popolo della libertà.
Per il Cavaliere il sostegno a Monti sarebbe ormai ineludibile: avrebbe ribadito la grave situazione economica chiedendo agli alleati di decidere in fretta.
Resta il fatto che il vertice di questa notte non è stato risolutivo e il presidente del Consiglio ha alla fine chiesto tempo per riflettere nella consapevolezza che una risposta debba arrivare quanto prima, al massimo entro venerdì.
Tra gli ex An che hanno puntato i piedi con i ministri Altero Matteoli, Ignazio La Russa e Giorgia Meloni. Matteoli sarebbe arrivato a minacciare addirittura una scissione aggiungendo che almeno 30 parlamentari la pensano come lui. Più morbida la posizione del ministro La Russa.
Nell’opposizione si sono detti favorevoli a un governo Monti, il terzo polo e il Pd. Contraria si invece detta l’Italia dei Valori che chiede le elezioni subito. (LF)
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