LAVORO, PREVIDENZA SOCIALE (11ª)
Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi parlamentari
Riunione n. 62
GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2011
Presidenza del Presidente
GIULIANO
Orario: dalle ore 8,35 alle ore 9,15
AUDIZIONE INFORMALE DI RAPPRESENTANTI DELL’INAIL SUL DDL N. 62 E CONNESSI.
258ª Seduta
Presidenza del Presidente
GIULIANO
Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Bellotti.
La seduta inizia alle ore 14,35.
IN SEDE REFERENTE
(1518) CASTRO ed altri. – Misure a favore dell’adozione di politiche retributive eque e trasparenti
(Esame e rinvio)
Il presidente relatore GIULIANO (PdL) illustra il disegno di legge, che intende dare soluzione alla problematica del divario tra gli stipendi dei top manager e quelli dei dipendenti della medesima azienda. Negli ultimi anni, soprattutto negli Stati Uniti, il fallimento di importanti aziende quotate in borsa aveva portato alla luce la tematica della remunerazione di alcuni manager che, a causa di errate scelte industriali, avevano determinato il tracollo della stessa azienda. Anche in Italia, probabilmente a seguito di taluni episodi avvenuti nel corso del 2010 e dei primi mesi del 2011, è venuto all’attenzione del pubblico il problema dei cospicui trattamenti di “buonuscita” riconosciuti a top manager e Consiglieri di amministrazione di importanti società. A tal fine il Governo, con il decreto legislativo 30 dicembre 2010, n. 259, ha recepito le raccomandazioni 2004/913/CE e 2009/385/CE, in materia di remunerazione degli organi di amministrazione e controllo, dei direttori generali e dei dirigenti con responsabilità strategiche delle società quotate.
Il disegno di legge perimetra all’articolo 1 l’operatività dell’intervento, che ha carattere sperimentale per un triennio (il triennio indicato, 2009-2011, dovrà essere naturalmente aggiornato) e si applica alle aziende controllate o partecipate dallo Stato, ovvero beneficiarie di finanziamenti pubblici con almeno 35 dipendenti e un fatturato annuo non inferiore a 4 milioni di euro. Il trattamento economico dei dirigenti e gli amministratori di queste aziende non potrà superare un importo pari a 20 volte la retribuzione più bassa di un dipendente della medesima azienda. In base all’articolo 2, questo tetto potrà essere superato solo in caso di particolari condizioni di natura competitiva dell’azienda e di ciò deve essere data immediata comunicazione alla Direzione regionale del lavoro competente sul territorio, che si preoccuperà di far conoscere la notizia anche attraverso il proprio sito web. In tal maniera, l’opinione pubblica verrebbe sempre informata su eventuali anomalie retributive operanti all’interno di una azienda.
L’articolo 3 stabilisce vincoli a carico degli enti pubblici in materia di retribuzioni ai loro gradi più elevati, prevedendo l’adozione di un moltiplicatore ridotto – rispetto alle aziende – da venti a quindici volte.
L’articolo 4 dispone infine che le società quotate in borsa sono tenute a comunicare alla relativa autorità di sorveglianza la politica retributiva applicata nell’anno in corso ai propri dirigenti e amministratori, con particolare riferimento ai premi collegati al conseguimento di prestazioni produttive, commerciali, organizzative o finanziarie.
Conclusivamente, il Presidente relatore ribadisce la finalità di equità complessiva che ispira il testo.
Dichiara quindi aperta la discussione generale.
Il senatore ICHINO (PD), premesso che il disegno di legge tocca una tematica che merita grande attenzione, sottolinea che il problema cruciale con riferimento alle retribuzioni del top management è stato individuato nel collegamento tra premio e risultati a breve termine; viceversa, quando il premio dipende dal conseguimento dei risultati a medio termine, può essere interesse dell’azienda stessa stipulare pattuizioni che potrebbero portare a risultati anche superiori al limite posto dal disegno di legge in esame. Avanza pertanto perplessità sull’attuale formulazione dell’iniziativa legislativa.
Il senatore CASTRO (PdL), primo firmatario del disegno di legge, si dichiara assolutamente aperto a valutare positivamente ogni elemento di riflessione che dovesse emergere nel corso del dibattito. Rileva che il testo si limita a prevedere che quando la retribuzione supera un certo coefficiente di razionalità, scatta un obbligo di comunicazione al pubblico, corredata di elementi che motivino le ragioni, ad esempio di mercato internazionale, di tale superamento. Segnala altresì che l’articolo 4 tocca un problema in questi giorni all’attenzione della CONSOB. Fondamentalmente, il disegno di legge intende superare l’attuale situazione di assoluta opacità delle politiche retributive in Italia.
Il presidente relatore GIULIANO (PdL) interviene brevemente per evidenziare come il tema presenti stretta connessione con l’articolo 41 della Costituzione e con la normativa riguardante l’amministrazione straordinaria.
Il senatore ICHINO (PD) prende atto delle precisazioni del senatore Castro, ma riterrebbe opportuna una migliore formulazione delle norme in esame. Ritiene che il divieto posto dall’articolo 1 possa ingenerare problemi di carattere eminentemente pratico. In particolare, segnala l’esigenza di meglio coordinare la previsione del comma 1 con quella del comma 2, e chiede come sia possibile valutare un benefit collocato a distanza di anni. Reputa la trasparenza ed il controllo sociale altrettante chiavi fondamentali del sistema. Qualsiasi normativa sul punto non può comunque esimersi dal considerare che oggi gli “ultimi” sono i lavoratori co.co.co. o a partita IVA fasulla: se non si vogliono incentivare finzioni ed elusioni, occorre pertanto che nelle retribuzioni minime di riferimento si prendano in considerazione quei soggetti che, pur formalmente autonomi, lavorano tuttavia per l’azienda in monocommittenza.
Il senatore PASSONI (PD), pur condividendo l’idea di fondo del provvedimento, nutre tuttavia al riguardo dubbi di costituzionalità, sottolineando che le disposizioni peraltro possono consentire anche facili escamotage. La pur necessaria elasticità con la quale occorre muoversi su questo terreno rischia infatti di vanificare il valore stesso delle norme. In particolare, si chiede quale soggetto possa decidere in ordine alla pretestuosità o all’inconsistenza dei motivi addotti in caso di superamento dei parametri retributivi. Ulteriori perplessità sono a suo giudizio riferibili al versante del prelievo fiscale. Il tema è complessivamente assai delicato e richiede adeguata riflessione.
Anche per il senatore TREU (PD) la tematica è di grande delicatezza e rilevanza e va opportunamente approfondita, definendo anzitutto quali finalità si intendano conseguire.
La senatrice SBARBATI (UDC-SVP-AUT:UV-MAIE-VN-MRE-PLI) concorda anzitutto sulla finalità del disegno di legge, in quanto impegno concreto ad intervenire in una materia assai delicata. Il moltiplicatore proposto rappresenta una base di partenza per la discussione: è infatti assai importante dare la sensazione che la forbice finora esistente tra retribuzioni più elevate e retribuzioni più basse non è sostenibile innanzitutto sotto il profilo etico, prima ancora che economico. Probabilmente andrebbero previste anche penalizzazioni per quei manager che, a fronte di retribuzioni così elevate, non conseguano gli obiettivi previsti dal contratto. L’aspetto più penetrante dell’iniziativa è rappresentato dalla finalità di giustizia sociale, che va perseguita. In questo senso, condivide l’obiettivo di porre in essere una regolamentazione non parcellizzata e stringente, ma tale da porre mano in modo efficace all’attuale giungla delle politiche retributive.
Il presidente relatore GIULIANO (PdL) riterrebbe opportuna l’acquisizione di dati relativi alla complessiva situazione retributiva, eventualmente ricorrendo ad audizioni. In risposta ad una breve interlocuzione del senatore CASTRO (PdL), per il quale i dati sono già disponibili, precisa che nel caso di incarichi collaterali da parte di manager pubblici spesso non si riscontra alcuna trasparenza.
Il senatore CASTRO (PdL) interviene nuovamente richiamando la propria esperienza nel settore e chiarendo le modalità con le quali allo stato sono valutabili le retribuzioni manageriali, che rispondono ad un sistema a punteggio.
Il presidente relatore GIULIANO (PdL) riterrebbe opportuno a puntare l’attenzione sul sistema pubblico, che ritiene particolarmente disordinato, acquisendo dati certi. Segnala la necessità di approfondire anche i profili di tipo fiscale e penalistico.
Il senatore ICHINO (PD) sottolinea che nel caso in esame occorre introdurre una regola simmetricamente opposta a quella che la tecnica protettiva porta ad attribuire ai livelli bassi: come non si può scendere al di sotto di un certo zoccolo garantito, in questo caso occorre dire che lo zoccolo non può superare un certo limite massimo. Ritiene fermamente la trasparenza un antidoto alla collusione castale, assai più efficace di qualsivoglia tetto di carattere meccanico.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
(2892) Modifiche al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di sicurezza sul lavoro per la bonifica degli ordigni bellici, approvato dalla Camera dei deputati in un testo risultante dall’unificazione dei disegni di legge d’iniziativa dei deputati Moffa e Tortoli; Farina Coscioni ed altri
(Seguito dell’esame e rinvio)
Riprende l’esame, sospeso nella seduta del 12 ottobre scorso.
Il presidente relatore GIULIANO (PdL) avverte che alla data di scadenza sono stati presentati 7 emendamenti (pubblicati in allegato al resoconto).
La senatrice CARLINO (IdV) dà ragione degli emendamenti a sua firma (1.1, 1.2, 1.3, 1.4, 1.5 e 1.6).
Il senatore CASTRO (PdL) illustra il suo emendamento 1.7, dichiarandosi in ogni caso fin d’ora disponibile a ritirarlo ove ciò risultasse opportuno ai fini di una rapida conclusione dell’iter del disegno di legge.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
(2691) MARAVENTANO ed altri. – Modifiche alla legge 3 dicembre 1999, n. 493, in materia di assicurazione contro gli infortuni domestici
(Esame e rinvio)
La relatrice BLAZINA (PD) illustra il provvedimento, che propone modifiche alla disciplina sull’assicurazione contro gli infortuni domestici gestita dall’INAIL, allo stato obbligatoria per i soggetti di età compresa tra i 18 e i 65 anni e che svolgano in via esclusiva attività di lavoro in ambito domestico. L’assicurazione dà diritto ad una rendita per i casi di invalidità permanente al lavoro derivante da infortuni domestici, con esclusione delle ipotesi in cui l’invalidità sia inferiore al 27 per cento. Qualora l’infortunio determini il decesso dell’iscritto, è riconosciuta una rendita in favore dei superstiti. Il disegno di legge propone di estendere l’ambito soggettivo dell’assicurazione obbligatoria ai soggetti di età compresa tra i 65 e i 70 anni (comma 1, lettera a), dell’articolo 1); ridurre, a decorrere dal 1° gennaio 2012, il tasso di invalidità minimo, ai fini dell’attribuzione della rendita, dal 27 al 16 per cento (comma 3); integrare la rendita con l’assegno per assistenza personale continuativa, nei casi di invalidità conseguente a determinate menomazioni, nei quali sia indispensabile un’assistenza personale continuativa, sempre che ricorrano le condizioni di cui all’articolo 76 del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 1124 del 1965, e successive modificazioni (comma 1, lettera b)); introdurre, per gli infortuni verificatisi a decorrere dal 1° gennaio 2012, il criterio, ai fini della valutazione dell’invalidità, di tener conto delle riduzioni di capacità lavorativa derivanti da precedenti infortuni domestici, anche nel caso in cui questi ultimi non siano stati “indennizzati in rendita” (comma 4). I commi 2 e 5 disciplinano poi i provvedimenti di attuazione delle novelle suddette, anche ai fini dell’adeguamento della misura del premio assicurativo.
Fermo restando il problema della copertura finanziaria, atteso che l’iniziativa si propone l’innalzamento dell’età dei soggetti beneficiari ed un considerevole abbassamento del tasso di invalidità, ai fini dell’attribuzione della rendita la relatrice esprime perplessità sul comma 4. Di fatto si vanno a creare notevoli disparità di trattamento a partire dal 1° gennaio 2012 tra i soggetti che hanno subito infortuni; inoltre, non è sufficientemente determinato di quale entità di infortuni precedenti si tratta e non viene fissato un termine di decorrenza. L’articolo 80 del citato testo unico si riferisce infatti all’infortunio, indennizzabile con una rendita di inabilità. Occorrerà pertanto chiarire questi aspetti per dare maggiore certezza alle nuove norme. Per queste ragioni, riterrebbe opportuna l’audizione dei rappresentati delle associazioni di categoria e del comitato amministratore del Fondo di cui all’articolo 10, comma 2, della legge n. 493 del 1999.
Concorda il senatore CASTRO (PdL), suggerendo di integrare la proposta con l’audizione di rappresentati dell’INAIL.
La Commissione unanime conviene con la proposta della relatrice, come integrata dal senatore Castro.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
(2514) Deputato Antonino FOTI ed altri. – Interventi per agevolare la libera imprenditorialità e per il sostegno del reddito, approvato dalla Camera dei deputati
(Seguito dell’esame e rinvio)
Riprende l’esame, sospeso nella seduta del 12 ottobre scorso.
Il PRESIDENTE avverte che non è ancora pervenuto il parere della Commissione bilancio, rinviando pertanto il seguito dell’esame ad altra seduta.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
(1110) FINOCCHIARO ed altri. – Norme per un lavoro stabile, sicuro e di qualità; misure per il contrasto alla precarietà del lavoro, nonché deleghe in materia di apprendimento permanente, apprendistato e contratto di inserimento
(2261) SPADONI URBANI. – Disposizioni in materia di riduzione dell’orario di lavoro, nonché delega al Governo in materia di apprendimento permanente e di autoaggiornamento
(Seguito dell’esame congiunto e rinvio)
Riprende l’esame congiunto, sospeso nella seduta del 26 ottobre 2010.
Il relatore ZANOLETTI (PdL) evidenzia che i disegni di legge in esame hanno un impianto di particolare complessità e che nel corso della precedente seduta sia era convenuto in ordine all’opportunità di acquisire il parere del Governo.
Il sottosegretario BELLOTTI sottolinea la necessità di procedere ad una disamina approfondita delle questioni, anticipando che interverrà in una prossima seduta.
Il seguito dell’esame congiunto è quindi rinviato.
(36) PETERLINI ed altri. – Modifiche al decreto legislativo 5 dicembre 2005, n. 252, in materia di disciplina delle forme pensionistiche complementari
(Seguito dell’esame e rinvio)
Riprende l’esame, sospeso nella seduta dell’11 febbraio 2009.
Il PRESIDENTE ricorda che sul tema si è svolta una indagine conoscitiva finalizzata ad approfondire la materia.
Il relatore MORRA (PdL) fa presente che il disegno di legge attiene ad un aspetto assai specifico e che la decisione di promuovere un’indagine conoscitiva è stata motivata dalla particolare valenza del tema. Le audizioni svolte hanno infatti consentito l’acquisizione di preziosi elementi di riflessione a carattere più generale. Anticipa dunque che sta predisponendo un documento di sintesi che intende sottoporre alla Commissione in tempi rapidi e sulla cui base sarà possibile anche pervenire a proposte emendative al disegno di legge.
Il senatore TREU (PD) osserva che le audizioni svolte hanno sollecitato numerosi profili di riflessione, che rischierebbero di ampliare il tema: occorre pertanto preliminarmente decidere se dare semplicemente corso all’iniziativa legislativa in esame, pur con le modifiche eventualmente giudicate opportune, ovvero se si intenda allargare l’attenzione alla materia complessiva della previdenza complementare.
Il presidente GIULIANO ritiene preferibile decidere sul punto all’esito della discussione sul documento conclusivo dell’indagine.
Il senatore CASTRO (PdL) si dichiara a favore di una normativa che tenga conto dell’urgenza di provvedere sulla materia e di utilizzare allo scopo il disegno di legge in esame, nel quale far confluire alcuni spunti e proposte emersi nel corso delle audizioni e sui quali è auspicabile una convergenza di consensi. Sostanzialmente si tratta di un necessario intervento “di manutenzione”, e non di una grande riforma.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
(784) Vittoria FRANCO ed altri. – Misure urgenti a sostegno della partecipazione delle donne alla vita economica e sociale nonché deleghe al Governo in materia di tutela della maternità delle lavoratrici autonome e di rispetto della parità di genere
(1405) BUGNANO ed altri. – Misure urgenti volte a favorire l’integrazione della donna nel mercato del lavoro, fatto proprio dal Gruppo parlamentare Italia dei Valori, ai sensi dell’articolo 79, comma 1, del Regolamento
(1718) THALER AUSSERHOFER ed altri. – Modifiche all’articolo 1, comma 40, della legge 8 agosto 1995, n. 335, in materia di interventi a favore della donna lavoratrice
(1980) BIANCONI ed altri. – Disposizioni in materia di agevolazioni per la conciliazione dei tempi delle lavoratrici autonome appartenenti al settore dell’imprenditoria, del commercio, dell’artigianato e dell’agricoltura
(Seguito dell’esame congiunto e rinvio)
Riprende l’esame congiunto, sospeso nella seduta pomeridiana del 13 luglio scorso.
Il relatore MORRA (PdL), nel rifarsi ai rilievi da lui già svolti in sede di illustrazione dei provvedimenti, ricorda le considerazioni avanzate dal ministro Sacconi nel corso della precedente seduta. Nel suo intervento, il Ministro, pur condividendo gli obiettivi dei provvedimenti, ne ha sottolineato l’onerosità, anticipando che molte delle finalità avrebbero trovato collocazione e risposta nel disegno di legge delega sul riordino della disciplina fiscale e delle prestazioni assistenziali. In attesa di esaminare tale provvedimento, attualmente all’esame dell’atro ramo del Parlamento, suggerisce di effettuare la discussione generale sui disegni di legge, anticipando che nella prossima seduta proporrà alla Commissione l’adozione di un testo base.
Il senatore TREU (PD) evidenzia l’estrema attualità della problematica oggetto dei provvedimenti, viste le ricadute sul PIL; il tema dunque a maggior ragione va affrontato in tempo di crisi. Reputa del tutto inconferente la materia con il disegno di legge delega in materia fiscale e assistenziale. Anticipa la piena disponibilità del Gruppo PD ad esaminare con la massima apertura i disegni di legge.
La senatrice GHEDINI (PD) si riporta alle considerazioni già svolte nel corso della precedente seduta e condivide i dubbi che il citato disegno di legge delega possa rappresentare il veicolo di politiche di supporto alla maggiore occupazione delle donne. Chiede al relatore di valutare la possibilità di affrontare la via di un testo di sintesi che raccolga almeno qualcuno dei molti filoni che i diversi disegni di legge mettono in campo. In ogni caso, è necessario andare alla definizione di un testo, attesa la priorità che il suo Gruppo annette alla materia. Coglie l’occasione per ricordare che recentemente, in rappresentanza del Senato, si è recata a Parigi per partecipare ad un seminario OCSE vertente proprio su questi temi, dichiarandosi disponibile a riferire sui contenuti del seminario.
Il presidente GIULIANO ringrazia la senatrice Ghedini del proprio impegno, assicurando che il punto verrà inserito nell’agenda della Commissione nei tempi più rapidi.
La senatrice SBARBATI (UDC-SVP-AUT:UV-MAIE-VN-MRE-PLI) condivide le osservazioni dei senatori Treu e Ghedini e, cogliendo positivamente la proposta del relatore, evidenzia l’urgenza di esaminare la materia, per giungere a decisioni della Commissione operate in piena condivisione.
Il seguito dell’esame congiunto è quindi rinviato.
(2147) Misure straordinarie per il sostegno del reddito e per la tutela di determinate categorie di lavoratori, approvato dalla Camera dei deputati in un testo risultante dall’unificazione dei disegni di legge d’iniziativa dei deputati Damiano ed altri; Miglioli ed altri; Miglioli ed altri; Bellanova ed altri; Letta ed altri; Donadi ed altri
(Seguito dell’esame e rinvio)
Prosegue l’esame, sospeso nella seduta del 15 giugno scorso.
Il PRESIDENTE fa presente che si è in attesa del parere della Commissione bilancio.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
(406) MONGIELLO. – Modifiche alla legge 29 marzo 1985, n. 113, concernente l’albo professionale nazionale dei centralinisti telefonici e degli operatori della comunicazione minorati della vista
(1184) NESSA ed altri. – Modifiche ed integrazioni alla legge 29 marzo 1985, n. 113, in materia di centralinisti telefonici non vedenti
(2560) COSTA. – Modifiche alla legge 29 marzo 1985, n. 113, in materia di assunzioni dei centralinisti telefonici e operatori delle comunicazioni minorati della vista
(Seguito dell’esame congiunto e rinvio)
Prosegue l’esame congiunto, sospeso nella seduta del 3 maggio scorso.
La relatrice MARAVENTANO (LNP) invita la Pdresidenza a sollecitare il parere della Commissione bilancio.
Il PRESIDENTE fornisce assicurazioni al riguardo.
Il seguito dell’esame congiunto è quindi rinviato.
La seduta termina alle ore 16,05.
MARTEDÌ 18 OTTOBRE 2011
257ª Seduta
Presidenza del Presidente
GIULIANO
Intervengono, ai sensi dell’articolo 48 del Regolamento, in rappresentanza di FINMECCANICA, l’ingegnere Giuseppe Orsi, amministratore delegato, il dottor Roberto Maglione, responsabile risorse umane, il dottor Francesco Lalli, responsabile relazioni istituzionali, il dottor Angelo Bonerba, funzionario media Italia e stampa finanziaria, il dottor Carlo Musso, funzionario ufficio studi, e il dottor Lorenzo Nardelli, funzionario relazioni istituzionali.
La seduta inizia alle ore 15,20.
SULLA PUBBLICITÀ DEI LAVORI
Il presidente GIULIANO comunica che, ai sensi dell’articolo 33, comma 4, del Regolamento, sono state chieste l’attivazione dell’impianto audiovisivo a circuito chiuso e la trasmissione radiofonica e che la Presidenza del Senato ha fatto preventivamente conoscere il proprio assenso.
Poiché non vi sono osservazioni, tali forme di pubblicità sono dunque adottate per il prosieguo dei lavori.
Il presidente GIULIANO avverte altresì che la pubblicità della seduta sarà inoltre assicurata attraverso la resocontazione stenografica.
La Commissione prende atto.
PROCEDURE INFORMATIVE
Seguito dell’indagine conoscitiva sulle conseguenze occupazionali derivanti dagli effetti della crisi economico-finanziaria: seguito dell’audizione di rappresentanti di FINMECCANICA.
Riprende l’indagine conoscitiva, sospesa nella seduta del 20 settembre scorso.
Il PRESIDENTE ricorda che nella precedente seduta il dottor Orsi aveva svolto la propria relazione e che i senatori non avevano potuto indirizzargli quesiti e richieste di chiarimento a causa dell’imminente inizio dei lavori dell’Assemblea.
Ha per primo la parola il senatore PASSONI (PD), il quale domanda se il Governo abbia conferito all’amministratore delegato di Finmeccanica un mandato di politica industriale che consenta l’adozione di scelte collocabili all’interno della strategia complessiva del Paese. Chiede inoltre se vi siano ripercussioni delle vicende giudiziarie che hanno recentemente coinvolto l’azienda. Infine, si sofferma sulla situazione di AnsaldoBreda, che è stata a suo giudizio affrontata con leggerezza, tanto da dar luogo a gravi problemi per le maestranze e per il territorio, e chiede chiarimenti con riferimento a dichiarazioni rilasciate alla stampa che fanno pensare ad una dismissione dell’azienda da parte di Finmeccanica. Domanda altresì precisazioni analoghe su Alenia.
La senatrice GHEDINI (PD), premesso che nel corso della sua esposizione il dottor Orsi ha sottolineato il valore strategico del mantenimento degli investimenti nei settori di ricerca e sviluppo, sottolinea che da mesi si attendono dal Governo indicazioni sugli interventi destinati a rilanciare la crescita del Paese e domanda se il Gruppo abbia ricevuto indicazioni in ordine alle entità dei possibili trasferimenti destinati appunto a tale settore. In assenza di tali indicazioni, chiede se Finmeccanica sia in grado di mantenere un piano ricerca, alimentato con risorse proprie, e quale ne sia l’entità. Rileva quindi che il settore cosiddetto “civile” ricopre all’incirca il 18 per cento del fatturato aziendale complessivo, e che si tratta pertanto di una parte minoritaria della produzione. Il rilancio, secondo quanto riferito dal dottor Orsi, avverrebbe essenzialmente nei settori ad alta tecnologia; nessun riferimento egli ha fatto invece agli investimenti nella trasportistica e più in generale nel settore “civile”. Da ciò le sue preoccupazioni, specialmente con riferimento alla BredaMenarini, che ha già conosciuto ristrutturazioni importanti e pesantissime contrazioni degli ordini, con riferimento alla quale sono circolate voci di alienazione o dismissione del sito produttivo. Chiede pertanto chiarimenti al riguardo.
Il senatore CASTRO (PdL) chiede se Finmeccanica stia riflettendo sulla possibilità di processi di partecipazione azionaria dei collaboratori, anche in relazione alla qualità del prodotto, ed eventualmente secondo quale modello normativo. Alla luce degli esuberi che si stanno operando, domanda inoltre come l’azienda pensi di affrontare l’outplacement, se stia pensando a ricorrere a modelli di tipo europeo e se l’indotto possa essere assorbito in questa operazione.
Il presidente GIULIANO domanda precisazioni in ordine alle vicende degli stabilimenti di Alenia presenti nell’area napoletana e chiede gli effetti sull’azienda delle recenti vicende libiche.
A tutti risponde il dottor ORSI, il quale precisa preliminarmente che la sua nomina è radicata nel suo curriculum professionale. Ovviamente egli ha contatti con i responsabili dei vari dicasteri, tutti in veste di clienti o di regolatori o di punti di confronto sui problemi di politica industriale. Il confronto è continuo con il Ministero dello sviluppo economico; la politica industriale deve peraltro favorire le società ad alto contenuto tecnologico. Nel consiglio di amministrazione di Finmeccanica siede inoltre un rappresentante del Ministero dell’economia, che evidentemente rappresenta il trait d’union con il Governo. I problemi giudiziari dell’azienda, peraltro spesso enfatizzati dalla stampa, certo non aiutano Finmeccanica, anche se il team cerca di non farsene distrarre eccessivamente.
L’azienda purtroppo non ha forze e risorse sufficienti a mantenere eccellenza e competitività in tutti i numerosi settori che ad essa fanno capo. Per non essere spazzata via dal mercato, essa deve dunque operare delle scelte. Tale è il caso del settore dei trasporti, in cui è auspicabile che altre aziende, che ivi trovano il proprio core business, siano disponibili ad investire. Il problema non è dunque quello di chiudere un certo stabilimento, bensì di individuare un partner. Nel frattempo, occorre procedere a ristrutturazioni; nel caso di AnsaldoBreda, il management è stato sostituito e si sta approntando un piano industriale. AnsaldoBreda può dunque divenire la capofila del distretto. Analogo discorso vale per BredaMenarini.
Nel caso di Alenia non sono state date le guidelines di fine anno, attesa la criticità dell’azienda, che, diversamente da quanto si crede, ha il 70 per cento delle ore produttive nel settore civile, e che deve diventare competitiva sul mercato, in modo da continuare a lavorare con aziende del calibro di Boeing e di Airbus e da ridare ad Alenia Aeronautica la propria posizione storica. Il piano ha risvolti meno drammatici di quanto si ritiene, visto che accanto all’uscita con accompagnamento di tanti lavoratori si prevede l’assunzione di 500 persone, essenzialmente giovani. Gli investimenti del piano sono prevalentemente al Sud.
Certamente Finmeccanica non ha risorse sufficienti ad operare da sola; auspica pertanto che nel decreto-legge per lo sviluppo, che il Governo sottoporrà prossimamente alle Camere, vengano rifinanziate attività fondamentali per il Gruppo.
Quanto alla partecipazione dei lavoratori, osserva che nel caso di Finmeccanica sarebbe assai difficile pensare al conferimento di azioni ai dipendenti in modo che ciò possa influire, finanziariamente o strategicamente, sull’azienda; essa mantiene comunque un piano che dà azioni a fronte di perfomance.
Sul profilo dell’ outplacement prende brevemente la parola il dottor MAGLIONE, il quale precisa che lo strumento è stato utilizzato nel settore civile in Liguria, ma non ci sono mai stati esempi di MBO.
Il senatore NEROZZI (PD) chiede dettagli in ordine al comparto ferroviario, considerato il numero limitato di partner potenziali nel settore e domandando quale sia il possibile rapporto con la libera concorrenza in tali ambiti.
Il senatore PASSONI (PD) prende nuovamente la parola con riferimento alla vicenda AnsaldoBreda, esprimendo il timore che un eventuale acquirente canadese finisca con l’acquistare lo stabilimento per poi chiuderlo.
Il dottor ORSI ricorda le vicende passate relative ad AgustaWestland, che pur rappresenta un’azienda di punta in Gran Bretagna, e sulle quali pure il Governo britannico non fece obiezioni, limitandosi a precisazioni riferite ad aspetti del management e dello sviluppo industriale. Nel caso dell’AnsaldoBreda, tuttavia, bisogna considerare che l’alternativa è rappresentata dalla chiusura tout court dello stabilimento.
Sulle vicende libiche, infine, assicura che i rapporti contrattuali verranno riattivati non appena ve ne saranno le condizioni politiche, essendo il rapporto con l’Italia assolutamente naturale.
Il presidente GIULIANO ringrazia i senatori intervenuti e il dottor Orsi per l’interessante e vivace dibattito, e dichiara conclusa l’audizione.
La seduta termina alle ore 16,20.