La Confcommercio diffonde i dati del Mic (Misery Index Confcommercio), per cui l’indice del disagio sociale è sceso a 18, 3 punti con un calo di 0,6.
Confcommercio sottolinea in una nota che questo deciso ridimensionamento “è imputabile sia alla frenata rilevata per i prezzi dei beni ad alta frequenza d’acquisto, sia alla riduzione della disoccupazione”, riassestando il Mic sul valore registrato a fine 2011. “Questo dato si inserisce in un contesto congiunturale ancora caratterizzato da andamenti altalenanti che rendono discontinuo il recupero dei livelli occupazionali.”
A marzo il tasso di disoccupazione ufficiale si è attestato all’11,4%, in calo di due decimi di punto rispetto a febbraio e di un punto percentuale su base annua. Il numero di disoccupati è diminuito di 63mila unità rispetto al mese precedente e di 274mila unità nei confronti di marzo 2015. Il numero di occupati è aumentato di 90mila unità rispetto al mese precedente e di 263mila nei confronti dello stesso mese del 2015.
Nel mese di marzo, dopo un bimestre, le ore di cassa integrazione guadagni (CIG) autorizzate sono tornate a diminuire (-15,3% rispetto allo stesso mese del 2015). Questa tendenza è imputabile sia alla componente ordinaria che a quella straordinaria. Sulla base di questa stima si è calcolato che le ore di CIG utilizzate – destagionalizzate e ricondotte a ULA (unità lavorative annuee) – siano diminuite di 26mila unità su base mensile e di 30mila unità su base annua. Anche a marzo il numero di scoraggiati è stimato in contenuto aumento. Il combinarsi di queste dinamiche ha comportato una diminuzione del tasso di disoccupazione esteso al 15,1%.
Nello stesso mese i prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto sono diminuiti dell’1,1% (-0,8% a febbraio).

























