“È prevedibile per i consumi un peggioramento nel terzo e quarto trimestre che comporterà un ulteriore indebolimento delle prospettive di sviluppo dell’economia”. Lo afferma l’Ufficio studi di Confcommercio, commentando i dati dell’Istat sulle vendite al dettaglio a luglio.
I dati, “pur evidenziando lo stato di difficoltà della domanda, vanno letti con una certa attenzione. Infatti, la diminuzione congiunturale dello 0,1%, alla luce delle sensibili riduzioni dei prezzi che hanno interessato nello stesso mese alimentari, abbigliamento e calzature, si traduce in un modesto aumento delle quantità acquistate; più preoccupante, invece, appare la situazione se si guarda al dato tendenziale che, per il terzo mese consecutivo, registra una diminuzione sia dei valori che delle quantità vendute, fenomeno che non si registrava da un biennio”.
“Questa situazione – prosegue la Confcommercio – interessa, tra l’altro, e in misura sempre più frequente, sia la grande che la piccola distribuzione anche se questo indicatore coglie solo una parte delle dinamiche in atto sul versante dei consumi essendo esclusi i servizi, che in molti casi segnalano una dinamica positiva, e gli acquisti effettuati al di fuori dei negozi in sede fissa”.
“È dunque evidente che la situazione è caratterizzata da poche luci e molte ombre e che, peraltro, ‘fotografà un quadro antecedente alle turbolenze che hanno investito i mercati ed all’acuirsi della crisi dei debiti sovrani. In questo contesto – conclude l’Ufficio Studi – si innestano le misure di finanza pubblica, in particolare l’aumento dell’Iva, che rischiano seriamente di bloccare qualsiasi tentativo delle famiglie di reagire alla crisi”.
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