I sindacati di categoria del commercio di Milano – Filcams-Cgil, Uiltucs-Uil e Fisascat-Cisl hanno confermato che incroceranno le braccia, visto che il Comune non ha fatto marcia indietro sull’apertura dei negozi. Sarà sciopero, quindi, per l’intera giornata (come avvenuto a Firenze e poi in Toscana) contro la deroga per l’apertura di tutte le attività di vendita. E i sindacati hanno anche annunciato, per venerdì – dalle 10 alle 12 – un presidio di protesta davanti all’assessorato competente, in via Larga, 12.
“Il Comune con quattro giorni di preavviso – viene sottolineato in una nota – cambia una decisione presa a novembre 2010, quando il tavolo di consultazione previsto dalla legge regionale aveva visto d’accordo tutte le parti coinvolte, comprese Federdistribuzione e Unione del Commercio, nel confermare la chiusura dei negozi per il primo maggio a fronte della possibilità di tenere aperto la domenica successiva”. “Alla luce della nuova delibera le aperture domenicali nel mese di maggio saranno tre (l’1, l’8 e il 15) perché il Primo Maggio – viene fatto notare – è stato scambiato con il 2 ottobre, ferma restando la possibilità di tenere aperto tutte le domeniche per i negozi del centro storico”. “L’eccezione – concludono i sindacati – ormai è rappresentata dalla eventuale chiusura nei giorni festivi e non il contrario e noi riteniamo che la Festa del Lavoro possa meritare questa eccezione. Filcams, Fisascat e Uiltucs ritengono la decisione del Comune un atto grave, arrogante e sbagliato, uno sfregio alla Festa del Lavoro e alle lavoratrici e ai lavoratori del settore”. (LF)
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