La commissione Agricoltura del Consiglio Regionale del Lazio ha tenuto una nuova audizione sulla vicenda che vede protagonista l’associazione di allevatori “Ara Lazio”, struttura indipendente che svolge i controlli funzionali su latte e carni, la certificazione dei premi e la tenuta dei libri genealogici di equini, ovini e bovini. L’incontro segue quello dell’8 maggio scorso, convocato in virtù dei licenziamenti collettivi annunciati per i 41 dipendenti, determinati dalla fase di liquidazione partita il 3 novembre 2016 a fronte di una forte esposizione debitoria. Da allora, oltre allo spettro della mobilità, i lavoratori sono alle prese con la mancata erogazione degli stipendi.
Presente all’audizione, insieme a sindacati e parti datoriali, l’assessore Carlo Hausmann, che ha riferito del recente incontro avuto con i vertici nazionali dell’associazione allevatori Aia, dal quale però non è scaturita alcuna novità di rilievo, se non l’impegno a garantire il ripristino dei controlli sul territorio regionale a partire da giugno. Il liquidatore di Ara Lazio, invece, ha annunciato ai presenti che depositerà oggi stesso al tribunale l’istanza di sblocco di fondi pari a 169 mila euro per poter pagare perlomeno un acconto degli arretrati accumulati da dicembre in favore del personale. Restano forti incognite, tuttavia, sul futuro della struttura.
Il primo giugno è previsto un ulteriore confronto con i sindacati in vista della vertenza presso l’assessorato al Lavoro riguardante i licenziamenti collettivi annunciati. Sullo sfondo, denunciano i dipendenti, lo spettro di uno smantellamento delle Ara regionali (come già accaduto con quelle provinciali), per creare delle organizzazioni interregionali di maggiori dimensioni ma con minori oneri dal punto di vista occupazionale. L’assessore Hausmann ha anche riferito della tendenza, in alcune aree del Nord Italia, di cancellare del tutto l’esperienza delle Ara, laddove in Campania si sta perseguendo un’innovativa strategia di rilancio del settore dei controlli funzionali, mediante il coinvolgimento di università e dell’istituto zooprofilattico.