ll CsC stima in marzo un aumento della produzione industriale dell’1,5% su febbraio, quando si è avuto un incremento dell’1,4% su gennaio, secondo i dati Istat diffusi oggi. La variazione è molto superiore alla precedente stima del CsC (+0,4% congiunturale in marzo) e deriva principalmente dalle revisioni che l’Istat ha apportato sia all’indice di produzione degli ultimi tre anni e sia alla correzione per il numero di giornate lavorative.
Nel primo trimestre 2011 l’attività torna a crescere, anche se di poco: +0,2% congiunturale, dopo il -0,6% nel quarto 2010 e il +1,1% nel terzo. Si riduce a -16,7% il gap dal massimo di attività pre-crisi (aprile 2008). Il miglioramento dal minimo del marzo 2009 è del 12,8%. Il secondo trimestre 2011 acquisisce dal primo una crescita dell’1,4% congiunturale. Le indicazioni sugli ordini segnalano progressi, sebbene a un tasso meno vivace: in marzo il relativo indice del Pmi manifatturiero per l’Italia si è collocato a 55,8 da 59,7, che era il massimo da giugno 2006. Soprattutto, ha evidenziato per gli ordini esteri valori ancora elevati (58,4 da 62,5), grazie maggiormente alle commesse provenienti da Germania e Stati Uniti, a fronte di un rallentamento più marcato della domanda dal Medio Oriente e dal Nord Africa. (LF)
Quotidiano online del lavoro e delle relazioni industriali
Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri,
Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu