Il Pil italiano avrebbe segnato un pesante -5% nei primi tre mesi dell’anno per la crisi del coronavirus, e nel secondo trimestre questa caduta dovrebbe peggiorare. Lo ha affermato Eugenio Gaiotti, capo del dipartimento Economia e statistica della Banca d’Italia, secondo cui nel primo trimestre “la caduta del Pil potrebbe essere stata attorno a cinque punti percentuali. Il protrarsi dell’epidemia porterà a una caduta del prodotto, verosimilmente più accentuata, anche nel secondo trimestre, cui potrebbe fare seguito un recupero nella seconda parte dell’anno”.
“Secondo le nostre valutazioni – ha spiegato Gaiotti in un’audizione sul Def nelle commissioni bilancio di Camera e Senato – basate anche sulle informazioni disponibili sulle interruzioni dell’attività nei diversi settori, la produzione industriale sarebbe scesa del 15% a marzo e di circa il 6% nella media del primo trimestre”.
Le misure adottate dal governo per affrontare la pandemia di coronavirus sono “appropriate” e l’azione pubblica sarà necessaria per il rilancio dell’economia anche dopo l’emergenza.
“Le misure fin qui adottate – ha sottolineato Gaiotti – appaiono appropriate nell’entità e nel disegno alla fase dell’epidemia in cui sono state varate: stanno contribuendo a contrastare le ripercussioni sulle famiglie e a evitare una crisi di liquidità delle imprese che avrebbe avuto conseguenze assai gravi. Passata l’emergenza, l’azione pubblica sarà necessaria anche per assicurare il rilancio dell’economia”.
TN