Dopo la rottura delle trattative e lo sciopero dello scorso 30 marzo, oggi ripartono le trattative per il rinnovo del Contratto nazionale della Distribuzione Moderna Organizzata, scaduto nel 2019 e che interessa oltre 220mila lavoratrici e lavoratori dipendenti dalle imprese associate a Federdistribuzione. A sancire la ripresa dei negoziati un incontro interlocutorio tra i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e l’associazione imprenditoriale, convocato il 16 aprile al fine di verificare le condizioni di prosecuzione del confronto.
Le organizzazioni sindacali hanno manifestato chiaramente alla controparte la volontà di rinnovare il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro della DMO, coerentemente con quanto avvenuto per gli altri contratti di settore. In particolare, le tre sigle hanno ribadito il vincolo di prevedere aumenti salariali in linea con gli altri Ccnl (con un livello medio di riferimento di 240 euro) e l’indisponibilità alla sottoscrizione di una ipotesi di accordo che preveda peggioramenti della parte normativa. Per parte propria, le imprese aderenti a Federdistribuzione hanno anticipato la prima tranche di 70 euro a titolo di acconto sui futuri aumenti.
“Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs rimangono fiduciose ed auspicano che le distanze registrate sui temi dei contratti a tempo determinato e della classificazione si possano superare e, quindi, raggiungere un accordo che soddisfi le legittime aspettative delle lavoratrici e dei lavoratori del settore della distribuzione moderna organizzata”.
e.m.