“La Flaei-Cisl non farà mai scioperi politici”. È una replica secca e dura quella di Amedeo Testa, segretario degli elettrici della Cisl, all’articolo pubblicato oggi su La Verità, in merito allo sciopero che i sindacati di categoria hanno promosso per domani contro Enel.
Segretario cosa contesta all’articolo?
Prima di tutto la natura dello sciopero. Non è politico, come dice La Verità, ma squisitamente sindacale. La Flaei non fa scioperi sul colore del governo o sull’orientamento del management, ma sui temi. Peraltro quel giornale non sa che nel 2020 abbiamo fatto sciopero per gli stessi argomenti. Ma quella volta Enel decise di fare un passo indietro.
Ci sono altre imprecisioni?
Nonostante la testata del giornale faccia riferimento alla verità, l’articolo riporta molte falsità e inesattezze. Il pezzo dice che i sindacati non hanno mai proferito parola sull’elevato debito dell’azienda. Questo è palesemente falso. Noi lo abbiamo sempre denunciato. Così come abbiamo manifestato sempre il nostro dissenso verso la volontà di spostare l’azienda troppo sulle attività all’estero. Se al sindacato fosse stata data la possibilità di una maggiore partecipazione alle scelte, il disaccordo lo avremmo fatto sentire anche con più forza. Così come non è ben contestualizzato il passaggio nel quale si dice che il sindacato ha espresso apprezzamento per il percorso dell’azienda. Questo è vero ma sono dichiarazioni che risalgono al 2017-2018. Praticamente la preistoria. L’intento della Flaei Cisl è quello di accompagnare lavoratori e imprese, verso un saldo positivo per entrambi. Non abbiamo nessun preconcetto politico nei confronti del management. Ma va detto che quello attuale sta prendendo una strada che non condividiamo. Stanno snaturando anche lo Statuto della persona, un capolavoro che avevamo fatto insieme.
Avete anche comprato una pagina sul Corriere della Sera per presentare le ragioni dello sciopero. Quanto vi è costata?
Molto. È una pagina cha abbiamo comprato grazie allo sforzo delle lavoratrici e dei lavoratori e che voglio ringraziare.
Venendo ai temi, perché avete deciso di scioperare domani?
L’azienda sta esternalizzando molte attività legate alla sicurezza, creando quindi problemi seri su questo versante. E poi non può neanche farlo perché Enel agisce in virtù di una concessione e quelle attività devono essere fatte all’interno: è dumping contrattuale. Poi c’è la questione legata allo smart working. Su questo punto l’azienda sta penalizzando la conciliazione tra lavoro e vita privata di molte lavoratrici e lavoratori, rimangiandosi anche l’accordo fatto sul lavoro agile, che non era assolutamente legato all’emergenza pandemica come riporta La Verità. Vogliono poi cambiare l’orario degli operativi, da giornaliero a semi turni, con forti ripercussioni sulla qualità della vita. C’è poi la questione delle assunzioni. Il gruppo ne ha annunciate 1000 per i prossimi tre anni, ma in realtà si tratta solo di ricollocamenti interni, che peraltro non saranno neanche efficaci e che in parte avrebbero già dovuto fare. In pratica parlando di 1000 immissioni, stanno dicendo zero assunzioni. Senza l’ingresso di nuove leve Enel non sarà in grado di rispettare le tappe del Pnrr. Lo metto nero su bianco. Mentre tutti fanno a gara per accaparrarsi talenti, Enel li allontana, cosa che sta già avvenendo. Con dolore dico che Enel sta diventando una azienda antimoderna. Insomma, non c’è nessun piano per lo sviluppo del paese, nessun piano industriale e nessuna strategia.
Questo potrebbe avere ripercussioni anche sul servizio al cliente?
Al momento no, perché il sindacato elettrico ha un grandissimo senso di responsabilità, ma per il futuro è uno scenario molto concreto.
Tommaso Nutarelli