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Ex Ilva, Uilm: la conferma dell’accordo 2018 non basta, urge una nuova convocazione

redazione
Aprile27/ 2023

“Le dichiarazioni dei rappresentanti di Ilva A.S. sulla validità dell’accordo del 6 settembre 2018 sono scontate ma insufficienti a dare certezze ai lavoratori in cigs, sia per i 1.661 in amministrazione straordinaria che per i tremila in Acciaierie d`Italia interessati dall’accordo separato del 29 marzo scorso, non firmato da Uilm, che ha predeterminato migliaia di esuberi strutturali. Questa condizione purtroppo è un dato di fatto, non parole, ma frutto di atti sottoscritti da altre organizzazioni che i lavoratori hanno compreso nelle assemblee tenutesi negli stabilimenti dell’ex Ilva”. Lo dichiara Guglielmo Gambardella, segretario nazionale della Uilm.

“È confermata dalle continue dichiarazioni dei rappresentanti di Acciaierie Italia in tutte le sedi preposte, anche istituzionali, il superamento dell’accordo del 2018 in ragione del nuovo contratto del 2020 – prosegue Gambardella -, ora spetta al Governo convocare tutte le parti interessate per fare chiarezza sul destino di circa cinquemila lavoratori che continuano a stare in cassa integrazione senza la certezza del reintegro. L’amministrazione straordinaria ha puntualmente dettagliato le attività svolte per il reintegro dei lavoratori in Acciaierie d`Italia, la gestione della Cigs, del piano esodi volontari, attività di bonifica delle aree non interessate dal contratto d’affitto e la formazione”.

e.m.

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