Il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, ospite questa mattina della trasmissione Coffee Break, è stato intervistato sui temi d’attualità come lavoro, Pnrr e inflazione. Innanzitutto, Sbarra ha parlato del rapporto con il governo, con cui il confronto “negli ultimi mesi è andato via via deteriorandosi, indebolendosi. I tavoli sono un po’ arenati, impantanati. Da mesi il Governo ha la nostra piattaforma unitaria. Bisogna poi far ripartire la discussione su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, che continua a essere una grande emergenza nazionale. E affrontare il tema della delega fiscale. La grande priorità è l’inflazione che continua a erodere pezzi significativi di salari e pensioni, mettere in campo una nuova politica dei redditi”.
Sul Pnrr, convertito ieri in legge, per Sbarra bisogna capire quali sono i “punti di debolezza” e su questi “ragionare insieme con un forte coinvolgimento delle parti sociali per rimodulare, eventualmente”, i progetti e “rafforzare la governance” sia a livello centrale che locale. “Dobbiamo accelerare perché non possiamo rischiare di perdere risorse e opportunità”. Il leader della Cisl ha poi aggiunto che è necessario fare un “grande investimento” sulla pubblica amministrazione. “Mancano tecnici. C’è una prima disponibilità del Governo a stabilizzare 500 unità lavorative impegnate nei ministeri a livello centrale. Vorrei però ricordare che qualche anno fa sono stati reclutati 2.800 tecnici da impegnare sulla rigenerazione amministrativa a livello locale, comunale. Di quel contingente è rimasto poco, molti hanno rinunciato. Bisogna stabilizzare quelle figure e fare un grande investimento per consentire ai comuni di poter presentare progetti. Diversamente rischiamo di perdere questa straordinaria opportunità, irripetibile. Inoltre, bisogna rafforzare la governance”.
In materia in inflazione e caro vita, Sbarra dichiara che la Cisl chiede al Governo di “attivare un confronto per mettere sotto controllo prezzi e tariffe, arginare la speculazione, aiutarci a rinnovare i contratti e tagliare le tasse soprattutto su redditi da lavoro dipendente e da pensione. È inaccettabile che quando i costi di produzione aumentano, prezzi e tariffe arrivano alle stelle. E quando alcuno costi di produzione cominciano a ridursi abbiamo prezzi e tariffe che rimangono altissime. C’è troppa speculazione”.
Infine il segretario della confederazione di via Po parla della proposta di legge della Cisl depositata in Cassazione: “La partecipazione e la democrazia economica è la tematica che incrocia tutte le sfide di questo tempo. Ci può aiutare ad alzare i salari, a dare qualità e stabilità al lavoro, a recuperare maggiore produttività, a innovare le relazioni sindacali, a contrastare le delocalizzazioni. Abbiamo consegnato ieri il testo al presidente Meloni, che ha apprezzato e ritiene possa essere una via per costruire un nuovo modello di sviluppo e di crescita fondato sul principio della maggiore responsabilizzazione delle parti sociali. Nei prossimi giorni incontreremo altri leader politici”.
“Se avessimo avuto nei mesi passati una legge come questa non avremmo avuto delocalizzazioni e atti di pirateria industriale con aziende che decidono di chiudere dalla sera alla mattina mandando una semplice mail ai lavoratori. Il tempo è maturo a 75 anni dalla Costituzione di attuare l’articolo 46. Non partiamo da zero – conclude Sbarra -, negli ultimi anni abbiamo sottoscritto accordi e intese con tantissime aziende. Penso a Poste, Ferrovie dello Stato, Autostrade, Piaggio, Ducati, Lamborghini. La nostra è una proposta che mettiamo alla valutazione delle associazioni datoriali e che sfida il Governo”.
e.m.