L’assemblea annuale dell’associazione degli imprenditori siderurgici italiani ha rinnovato all’unanimità la presidenza ad Antonio Gozzi fino al 2018. Il presidente Gozzi ha parlato molto della vicenda Ilva, sottolineando gli errori fatti sulla gestione di un polo siderurgico così importante per il paese. Per questo motivo, nel suo intervento ha affermato di condividere le scelte del governo per il rilancio dell’Ilva. Per Gozzi la siderurgia italiana rimane un’eccellenza del made in Italy da salvaguardare dalla competizione globale.
Sulla vicenda Ilva ha dichiarato “sono stati commessi errori madornali nella gestione in questi ultimi anni, ora il Governo e i due più grandi gruppi siderurgici italiani(Arvedi e Marcegaglia, ndr) stanno lavorando a una soluzione che noi non possiamo che augurarci che si riesca a trovare”.
“Abbiamo combattuto con forza e fin dall’inizio la scellerata scelta dei commissariamenti, l’abbiamo definita senza mezzi termini un esproprio senza indennizzo e una scelta industrialmente insensata – ha detto Gozzi – la gestione di commissari non esperti di siderurgia e spesso autoreferenziali ha contribuito a distruggere miliardi di euro di patrimonio in pochi anni”.
“Abbiamo quindi salutato molto positivamente – ha proseguito – la decisione del Governo di ricorrere rapidamente al mercato per riportare imprenditori veri alla guida del più grande stabilimento siderurgico d’Europa. Speriamo che una soluzione seria dal punto di vista industriale, finanziario, manageriale e ambientale si trovi. I due più grandi gruppi siderurgici italiani, nostri associati – ha concluso Gozzi – stanno lavorando intensamente alla ricerca di una soluzione e non possiamo che augurarci che una soluzione alla fine si trovi”.
Per questo motivo si è espresso anche a favore della scelta del patron di Luxottica, Leonardo Del Vecchio, di scendere in campo nel salvataggio dell’Ilva. “Sappiamo quando difficile sia risolvere il problema e salutiamo con favore lo sforzo finanziario che un grande imprenditore italiano come Del Vecchio sembra intenzionato a fare, credo per affetto e orgoglio verso il Paese – ha dichiarato Gozzi – se ci fossero tanti Del Vecchio in campo l’Italia avrebbe qualche problema in meno e un’attività economica più sviluppata. E’ un esempio che va seguito, ammirato e sostenuto in tutti i modi possibili – ha concluso – e speriamo che serva a risolvere il problema dell’Ilva”.
L’acciaio italiano ha continuato Gozzi “rimane un`eccellenza del made in Italy e in una competizione globale che auspichiamo in futuro più equa, le nostre imprese potranno ancora giocare un ruolo importante per la crescita del Paese”.
“La siderurgia italiana in questa prima parte dell`anno, anche in un difficilissimo contesto economico e nonostante una ancora debole domanda interna e il perdurare di crisi aziendali di realtà produttive significative – ha spiegato – sta dando segnali di risveglio, nei primi quattro mesi dell’anno l`output complessivo è stato di 7,9 milioni di tonnellate, +1,1%”.
Parlando della Cina, Gozzi ha spiegato: “un grande Paese deve rispettare le regole del commercio internazionale, se le regole del WTO dicono che per essere considerati economia di mercato bisogna rispettare precisi parametri non si può fare finta che queste regole non esistano”. “Dopo molte incertezze e grazie al grande lavoro anche e soprattutto degli italiani, del nostro Governo, di Confindustria, di Federacciai, dell’allora viceministro Calenda, l`Europa – ha proseguito Gozzi – sembra finalmente aver compreso queste semplici verità. Il voto recente, quasi unanime, del Parlamento Europeo sull`argomento è un buon segnale che si spera condurrà la Commissione ad adottare la giusta decisione entro la fine dell`anno. Vigileremo – ha concluso Gozzi – e continueremo a lavorare per questo obiettivo perché pensiamo che dal buon esito di questa vicenda dipendano i destini della siderurgia europea”.