Effetto lockdown sul commercio al dettaglio. Ad aprile 2020 l’Istat stima, per le vendite al dettaglio, una diminuzione rispetto a marzo del 10,5% in valore e dell’11,4% in volume. Come per lo scorso mese, a determinare il forte calo sono le vendite dei beni non alimentari, che diminuiscono del 24% in valore e del 24,5% in volume, mentre quelle dei beni alimentari aumentano in valore (+ 0,6%) e sono in diminuzione in volume (- 0,4%). Su base tendenziale, ad aprile, si registra una diminuzione delle vendite del 26,3% in valore e del 28,1% in volume.
Sono ancora le vendite dei beni non alimentari a calare sensibilmente (- 52,2% in valore e – 52,5% in volume), mentre crescono quelle dei beni alimentari (+ 6,1% in valore e + 2,9% in volume).
Nel trimestre febbraio-aprile 2020, le vendite al dettaglio registrano un calo del 15,8% in valore e del 16,6% in volume rispetto al trimestre precedente. Diminuiscono le vendite dei beni non alimentari (- 29,9% in valore e – 30,1% in volume), mentre le vendite dei beni alimentari mostrano variazioni positive (rispettivamente + 3,1% in valore e + 2,4% in volume).
Per quanto riguarda i beni non alimentari, si registrano variazioni tendenziali negative per tutti i gruppi di prodotti.
Le diminuzioni maggiori riguardano Calzature, articoli in cuoio e da viaggio (- 90,6%), Mobili, articoli tessili e arredamento (- 83,6%), Abbigliamento e pellicceria (- 83,4%) e Giochi, giocattoli, sport e campeggio (- 82,5%), mentre il calo minore si registra per i Prodotti farmaceutici (- 3,5%).
Rispetto ad aprile 2019, il valore delle vendite al dettaglio diminuisce del 16,4% per la grande distribuzione e del 37,1% per le imprese operanti su piccole superfici. Le vendite al di fuori dei negozi calano del 45,2% mentre è in deciso aumento il commercio elettronico (+ 27,1%).
Ad aprile – è il commento dell’Istat – si osserva un’ulteriore diminuzione congiunturale delle vendite di beni non alimentari (- 24%) dovuta alla chiusura di molte attività per l’intero mese a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19.
Su base annua le vendite del comparto alimentare crescono sia nella grande distribuzione (+ 6,9%), sia nelle imprese operanti su piccole superfici (+ 11,2%), mentre le vendite dei beni non alimentari diminuiscono in misura consistente (rispettivamente – 62,2% e – 51,5%).
Nella grande distribuzione cresce il divario tra gli esercizi specializzati (- 76,8%), maggiormente colpiti dalla chiusura imposta dalle misure di isolamento, e gli esercizi non specializzati (- 1,5%), che sono rimasti per lo più aperti. Il commercio elettronico, unica forma di vendita in crescita, mostra un’accelerazione.
TN