Questa è una confessione personale. O, meglio, la testimonianza dell’esaurirsi di una illusione e della delusione conseguente, con cui è difficile fare i conti. I realisti diranno che è semplicemente la saggezza della vecchiaia, ma questo è di poco conforto, quando la saggezza è il risultato della brutalità dei dati scientifici.
Quale illusione? Come gran parte dei baby boomers, ho cominciato con la ferma convinzione che: a) avremmo cambiato il mondo e l’umanità e non in modo marginale, come i nostri predecessori, ma in modo decisivo e radicale; b) che mondo e umanità potevano essere cambiati. Con il tempo, a) è via via sfumato. Ma il vero dramma è che appare sempre più chiaro che b) è un vicolo cieco.
Per un po’, abbiamo pensato che la gente, alla fine, avrebbe smesso di votare Dc e neanche Berlusconi ci ha piegato: fenomeno transitorio, ci siamo detti. Invece no, siamo andati indietro. I No Vax e la teoria del complotto ai danni della salute mondiale dietro i vaccini anti-Covid. Il radicarsi di un sentimento pro-Putin, che non è solo sostenere che, sull’Ucraina, sarebbe stato provocato, ma proprio pro-Putin, a prescindere. Il riemergere, qua e là, di rigurgiti fascisti, anzi nazisti, negazione dell’Olocausto compresa. La convinzione, espressa da una parte consistente del popolo delle università, che gli ebrei si stiano comportando con i palestinesi come, a suo tempo, i nazisti con gli ebrei. La teoria della macchinazione dietro l’11 settembre. E, poi, i successi elettorali di Trump negli Usa, Bolsonaro in Brasile, Millei in Argentina e qui mi fermo.
Basta un giro fra le farneticazioni che, costantemente, percorrono Twitter per chiedersi: come siamo finiti così? La risposta la troviamo, purtroppo, nella scienza che ci mostra la persistenza di una cospicua parte di umanità, impermeabile, sempre e comunque, alla logica del reale, anche questo reale è indiscutibile: uno zoccolo duro che appare, puramente e semplicemente, ahimé, insalvabile.
La scienza in questione è la psicologia e, in particolare, il risultato di un esperimento famoso: quello della mazza da baseball e della palla. Insieme, dice il quesito dell’esperimento, palla e mazza costano un dollaro e dieci. La mazza costa, però, un dollaro più della palla. Quanto costa la palla?
Alcuni, cauti e riflessivi, arrivano subito alla risposta giusta. Ma il grosso risponde d’istinto: dieci centesimi. Molti, per ripensarci subito dopo: no, un momento, se la palla costasse dieci centesimi e la mazza un dollaro in più, cioè un dollaro e dieci centesimi, la spesa totale non sarebbe più un dollaro e dieci, ma un dollaro e venti.
Non tutti comunque arrivano alla risposta esatta (che, naturalmente, è cinque centesimi), ma questo esperimento, volto ad evidenziare la differenza fra pensiero riflessivo e istintivo, è solo metà della storia. Altri psicologi hanno ripreso l’esperimento, con una aggiunta. Sul foglio che contiene il quesito viene aggiunto: “Attenzione, dieci centesimi non è la risposta giusta”. Oppure, “prendete in considerazione la possibilità che la risposta sia cinque centesimi”.
Tutto a posto? Neanche per idea. Nell’esperimento, nonostante questi pesanti “aiutini”, un numero sorprendente di persone continua a dare risposte sbagliate. E c’è di peggio. Sul foglio, sotto il quesito, gli psicologi aggiungono, bello grosso: “Attenzione, la risposta esatta è cinque. Per favore, scrivete 5 qui sui puntini”.
Niente da fare. Il 20 per cento (venti per cento, uno su cinque) continua testardamente a dare risposte diverse da cinque. L’avvertimento non li ha neanche spinti a riconsiderare la risposta. Manie cospirative, ipotizzano gli psicologi, la convinzione che qualcuno li vuole fregare, il rifiuto, sempre e comunque, della verità ufficiale, anche quando la evidenza è solare.
Eccoli, i No Vax. E, a scendere, i terrapiattisti, i pro-Putin, i No Holocaust, i nazisti di ritorno, quelli “è stato Soros”. Non sono sparute minoranze, ma nei fatti o anche solo potenzialmente, una sorta di minoranza di blocco, forte di un quinto dei consensi. Questa la base su cui costruiscono Trump e Bolsonaro, o Millei. Per forza ci hanno battuto. sono irrecuperabili.
Maurizio Ricci