Via libera della commissione Industria del Senato al parere sul decreto banche in una versione un po’ più soft rispetto al testo iniziale che prevedeva anche una condizione, oltre a raccomandazioni e osservazioni.
Il parere “non ostativo” sul provvedimento che contiene tra l’altro la riforma del credito cooperativo, firmato dal presidente della stessa commissione, Massimo Mucchetti, contiene alcune raccomandazioni che riguardano “la qualità dei mezzi propri della holding” su cui si dovrebbe “precisare che il patrimonio sia costituito mediante versamento di capitali liquidi di valore certo e non tramite conferimento di mere attività, di valore per definizione opinabile”. Si “invita” poi a “valutare il rischio” che l’imposta del 20% per la way out “possa essere considerato una forma surrettizia di imposizione fiscale” e “come tale distorsiva della concorrenza”.
Sulla way out facilitata era inizialmente prevista una condizione che alla fine, nel parere approvato, è passata solo come raccomandazione. Su questo punto nel testo si legge che la way out semplificata “rischia di confliggere con la Costituzione”.
Infine si chiede di “rivedere” la norma inserita alla Camera sull’anatocismo.