“Da Gualtieri scelte sbagliate che guardano al passato per la chiusura del ciclo dei rifiuti della Capitale”. Così, il segretario della CGIL di Roma e Lazio Michele Azzola commenta l’intervento di apertura del sindaco Gualtieri al consiglio straordinario sui rifiuti della Capitale.
“Dopo sei mesi di silenzio da parte dell’amministrazione sulle strategie da mettere in campo per una gestione sostenibile del ciclo dei rifiuti – continua – dobbiamo registrare con disappunto come le linee di indirizzo presentate oggi in Campidoglio non risolvano nessuno dei problemi che vive la Capitale nella gestione dei rifiuti. Nessuna strategia e’ stata avanzata per aumentare in maniera decisa la percentuale di raccolta differenziata dotando Ama degli uomini, dei mezzi e delle tecnologie necessarie. Dobbiamo riscontrare, inoltre, come il riciclo e il riutilizzo dei materiali non rientrino tra le priorità dell’amministrazione perseverando nell’idea che le risorse siano infinite, così come non riscontriamo nessun coraggio nella definizione di nuovi impianti sostenibili necessari per chiudere il ciclo dei rifiuti ed essere autonomi dai privati”.
“Da tempo – aggiunge Azzola – chiediamo un vero piano industriale e investimenti reali per permettere ad Ama di assolvere al contratto con il Comune e migliorare la qualità dei servizi, e una nuova governance pubblica per chiudere il ciclo dei rifiuti in chiave regionale.
Nulla di tutto questo abbiamo ascoltato nelle parole del primo cittadino. Con il piano proposto oggi, per tutta la consiliatura i cittadini di Roma saranno costretti a pagare una Tari altissima e a ricevere servizi scadenti.
L’unica novità e’ un mega impianto di incenerimento, non previsto dal piano regionale dei rifiuti, che non può essere finanziato con le risorse europee in quanto non implementa l’economia circolare, e che proietta Roma nel passato. Invece di puntare su impiantistica e sulla ricerca e l’innovazione per costruire impianti a zero scarti e che puntino al riutilizzo delle materie come stanno facendo altre importanti regioni del Paese, si condanna per i prossimi trent’anni la Capitale, come avvenuto con la discarica di Malagrotta, a dipendere dall’incenerimento con buona pace della svolta green annunciata purtroppo solamente duramente la campagna elettorare.
Scelte fatte in solitaria senza il confronto con la città e non previste nelle 138 pagine del programma elettorale dove non appaiono mai le proposte avanzate oggi dal sindaco e dove invece si annunciavano scelte da fare con ampia partecipazione”.
tn