“Se possiamo evitare una terza lettura siamo tutti più contenti, ma valuterà il Senato perché c’è un’esigenza di certezza interpretativa che va tutelata”. Lo ha detto il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi che si è tuttavia detto favorevole “a dare una lettura più normale” e cioè che la clausola compromissoria nel testo c’è e non c’è quindi bisogno di intervenire.
Secondo il ministro la clausola compromissoria è rivolta al futuro ma, ha spiegato, “ho sentito i giuristi e c’è chi fa una lettura meditata e dice che non è cambiato niente ed altri che temono una certezza interpretativa”. (LF)