Si celebra oggi, 28 aprile, la Giornata Mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, istituita dall’ILO. In questa occasione i sindacati delle costruzioni FenealUil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil saranno alla sede centrale dell’Inail di Roma, in piazzale Giulio Pastore 6, per deporre una corona di fiori al “Monumento alle vittime del lavoro”, posto all’ingresso del palazzo dell’Inail, per rievocare il sacrificio dei tanti operai deceduti svolgendo il proprio compito quotidiano.Un gesto simbolico con cui i sindacati delle costruzioni intendono rilanciare le loro proposte per rendere i cantieri e tutti i luoghi di lavoro più sicuri.
“Il 28 aprile – spiegano le segreterie nazionali – è per noi un appuntamento fisso molto importante, perché ci consente anche di ricordare che la sfida sul fronte della sicurezza è ancora aperta, e che occorre che tutti i protagonisti si impegnino ancora di più per porre fine a questa inaccettabile strage quotidiana. Per fermarla bisogna investire in maniera concreta nella cultura della sicurezza, ancora poco diffusa, e nella prevenzione, che non è mai abbastanza. Troppo spesso sicurezza, prevenzione e formazione sono considerati solo dei meri costi sui quali risparmiare: bisogna ribaltare completamente questa visione e comprendere che i benefici che derivano dall’applicazione delle regole e delle normative in materia sono a vantaggio di tutti, lavoratori, imprese e comunità. È inoltre importante rafforzare gli organi ispettivi e di vigilanza, da anni ormai sotto organico.”
Sebbene negli anni siano stati compiuti notevoli passi avanti, con provvedimenti come il Durc di congruità, l’applicazione dei contratti di settore anche a tutta la filiera, la riduzione degli anni di contribuzione per l’accesso all’ape sociale, “c’è ancora tanta strada da fare, come l’applicazione della Patente a punti, uno strumento importante già previsto dal Testo unico, la definizione di un sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi, gli investimenti su formazione e informazione, l’utilizzo della tecnologia per la prevenzione degli infortuni e l’introduzione di aggravanti per gli infortuni sul posto di lavoro. In particolare in questo momento – sottolineano Feneal, Filca, Fillea – con i tanti cantieri avviati grazie ai bonus edilizi e al Pnrr, è bene che il lavoro sia di qualità, a partire dalla necessità di garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori edili occupati”.
I dati generali Inail sull’andamento infortunistico sono drammatici: nel 2022 gli infortuni denunciati sono stati 697.773, ben 1.911 al giorno, in aumento del 25,7% rispetto al 2021 e del 25,9% rispetto al 2020. Le morti sul lavoro nel 2022 sono state 1.090, 3 al giorno, in linea con i livelli pre-pandemia. Mentre continuano ad aumentare anche le malattie professionali +9,9% rispetto al 2021, 5.486 casi in più, e del 35% rispetto al 2020, 15.751 casi in più rispetto al 2020. L’edilizia rappresenta circa il 20% delle morti totali. Aumentano anche i casi di morti da malore, collegate alle condizioni climatiche estreme che accompagnano il lavoro all’aperto in estate e all’età media degli operai, in crescita ormai da molti anni: un dato su tutti quello degli over 50, passati da essere nel 2014 il 25% del totale della manodopera a quasi il 36% nel 2021. Inoltre resta una priorità eliminare tutto l’amianto a cui i lavoratori edili sono esposti soprattutto nelle ristrutturazioni e nelle opere di efficientamento energetico. Sebbene tutte le forme di amianto siano state vietate nell’UE dal 2005, questo materiale è ancora uno spietato killer che ha causato il 78% dei tumori professionali riconosciuti negli Stati membri.
Questi dati confermano la assoluta necessità di “aumentare la sorveglianza sanitaria per rafforzare la prevenzione delle malattie professionali e monitorare lo stato di salute del cantiere al fine di vincere questa battaglia di civiltà una volta per tutte, indicando una data certa entro cui l’amianto ancora in circolazione sia rimosso definitivamente e venga conferito in discariche sicure di cui tutte le Regioni debbono dotarsi al più presto”, concludono i sindacati.
e.m.