Il sistema ferroviario può diventare un volano di sviluppo per la Sardegna, con la possibilità di creare notevoli opportunità lavorative. Uno snodo dove possano incrociarsi turismo, lavori pubblici, funzionalità del traffico, ambiente, sicurezza stradale. Lo sostengono la Federazione dei Trasporti della CISL e Mauro Coni, professore di “Strade, Ferrovie ed Aeroporti” dell’Università di Cagliari.
“Si tratta di attivare – ha detto Coni nel corso di una videoconferenza insieme con Valerio Zoccheddu, segretario generale Fit-Cisl – l’integrazione tra i nodi portuali e aeroportuali di Cagliari-Sassari-Olbia ; recuperare i collegamenti ferroviari nel nord Sardegna ( Alghero-Sassari-Olbia), raddoppiare ed elettrificare la rete ferroviaria del Sud Sardegna”. L’urgenza di investire sulla rete ferroviaria potrebbe essere giustificata solamente dalla sicurezza: il treno è 23 volte più sicuro dell’auto. Lo dicono anche i numeri: tra il 2001 e il 2017 nelle strade sarde si sono contati 2300 morti e 110.000 feriti.
“Dobbiamo cogliere l’occasione storica del Recovery Fund per trasformare radicalmente – ha detto il sindacalista – la mobilità ferroviaria in Sardegna attraverso importanti investimenti nella tratta ferroviaria risalente al fine `800. Quindi sono da individuare le priorità negli investimenti ferroviari che vadano oltre i tanti progetti faraonici che rischiano di mandare a monte qualsiasi ipotesi di velocizzazione e ammodernamento delle ferrovie sarde. Altra operazione: saper indicare interventi che abbiano un ritorno effettivo in termini di riduzione dei tempi di percorrenza, aumento della capacità di trasporto e tempi e costi di realizzazione accettabili”.
Sulla situazione dei trasporti la Cisl aveva organizzato ai primi di ottobre una tavola rotonda cogliendo l’invito della Presidente della Commissione Trasporti della Camera on. Raffaella Paita a formulare una proposta alla Commissione, La situazione del trasporto ferroviario in Sardegna è aggravata dalla scarsità delle risorse programmate dallo Stato, con un profondo squilibrio rispetto alle altre regioni italiane.
Gli investimenti regionali in questo momento ammontano a poche centinaia di milioni di euro a fronte di alcune decine di miliardi d’investimenti in Sicilia, Campania, Calabria e nello stesso momento sono 58 MLD gli investimenti previsti nel nuovo Piano Industriale 2019-2023 del Gruppo FS Italiane. Sulla tratta Cagliari-Carbonia-Iglesias hanno viaggiato, nel giorno medio feriale rilevato nell’ottobre 2019, oltre 4400 passeggeri, mentre tra Cagliari-San Gavino-Oristano sono stati circa 4300 . Tra Cagliari e Sassari poco meno di 1000 passeggeri/giorno e tra Cagliari e Olbia poco più di 1300 viaggiatori.
Infine, sono appena 430 i viaggiatori tra Olbia e Sassari. Un grave squilibrio derivante dalla densità di popolazione, ma soprattutto dall’efficienza del tracciato al sud rispetto alla tortuosità a nord di Macomer con conseguente aumento dei tempi di percorrenza. La Commissione Europea prendendo in esame il tasso di mortalità dei principali mezzi di trasporto in relazione a parametri come le ore di viaggio, i km percorsi e il numero di viaggi, mette chiaramente in evidenza tale supremazia. Il treno è 23 volte più sicuro dell’auto.
I costi sociali degli incidenti stradali quantificano gli oneri economici che, a diverso titolo, gravano sulla società a seguito delle conseguenze di un incidente stradale. Nel 2016 il costo dell’incidentalità con danni alle persone è stimato in oltre 17 miliardi di euro all’anno per l’intero territorio nazionale (286,8 euro pro capite) e in circa 417 milioni di euro (252,0 euro pro capite) in Sardegna.
E.G.