Successo del Movimento cinque stelle guidato da Beppe Grillo, mentre viene sconfitto il centrodestra di Pdl e Lega Nord. Tiene ma non sfonda il Partito democratico. Sono questi i risultati del voto del primo turno alle elezioni amministrative. Unica consolazione per il Carroccio è Flavio Tosi che si conferma a Verona già a metà scrutinio. Tosi conquista una percentuale di consenso tra le più alte, il 57,3%, sbaragliando il candidato del centrosinistra Michele Bertucco, fermo al 22,7%.
A Genova Doria sfiora la vittoria al primo turno. Si ferma al 48,3% e andrà al ballottaggio con Enrico Musso, sostenuto dal Terzo Polo. Nel capoluogo ligure il Pd si conferma primo partito, anche se perde punti, arrivando al 23,9%%. Crolla la Lega Nord: Edoardo Rixi non arriva al 5% e dichiara che “gran parte della colpa viene dallo scandalo Belsito, a Genova ha condizionato in negativo il risultato della Lega”. E anche qui la vera sorpresa è Paolo Putti, candidato 5 stelle, che sfiora il ballottaggio aggiudicandosi il 13,9% dei voti.
Il centrosinistra vince subito in quattro città (Frosinone, La Spezia, Pistoia e Taranto). E in capoluoghi importanti la corsa a due non vedrà alcun candidato riconducibile al centrodestra: a sfidare l’esponente del centrosinistra sarà un ‘grillino’. Federico Pizzarotti con il 19,4% se la vedrà a Parma con Vincenzo Bernazzoli (25,2%).
A Palermo, con oltre il 47% dei consensi torna, vent’anni dopo, l’ex sindaco, Leoluca Orlando sostenuto da Idv e Sel, contro il candidato ufficiale del centrosinistra Ferrandelli, che aveva vinto le primarie sconfiggendo Rita Borsellino. Incredibile la situazione nel capoluogo siciliano per quanto riguarda le liste: l’Idv, trascinata dal risultato di Orlando, è il primo partito in città col 10,3% seguita dal popolo delle libertà con l’8,26% e dal Pd col 7,77%.
E’ ballottaggio all’Aquila tra due medici: il sindaco uscente, Massimo Cialente ((Pd, civiche, Sinistra, Sel, Api) e il vicepresidente del consiglio regionale, Giorgio De Matteis (Mpa, civiche, Udeur, Udc)). Il primo ha preso il 40,71 per cento (17.598 voti, il 37% in più dei partiti); l’altro il 29,69 (12,834, il 12% in meno della coalizione). Male il candidato del Pdl, Pierluigi Properzi, fermo all’8,18, poco sopra ai candidati di liste civiche che si richiamano al terremoto: Vincenzo Vittorini (5,73) e Ettore Di Cesare (5) e al candidato dell’Idv, Angelo Mancini (6,3). Nel capoluogo regionale non ha fatto presa il Movimento 5 stelle: Enza Blundo ha preso appena l’1,7%, finendo ultima, alle spalle di Enrico Verini (Fli, 2,62).
Tornando a Nord, la Lega perde le roccaforti di Monza e Cassano Magnago, la città natale di Umberto Bossi. Anche per il Terzo Polo, che si è presentato quasi ovunque in ordine sparso, i risultati sono deludenti ma il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa sottolinea “la necessità di andare avanti” con il progetto. Da Fli Italo Bocchino parla di “tsunami del Pdl” e ricalca niente di meno che le parole di Beppe Grillo: “E’ la liquefazione del centrodestra” (per Grillo è la “liquefazione dei partiti”).
Per il segretario del Pdl Angelino Alfano “nessuno può festeggiare, c’è stata una sconfitta ma non una catastrofe come quella che si vuole attribuire al Pdl”, mentre Berlusconi dalla Russia lo smentisce: “Risultati sopra le mie aspettative”.
Soddisfatto, invece il segretario del Pd Pier Luigi Bersani: “C’è un nettissimo rafforzamento del Pd e del centrosinistra – ha detto – in tante città italiane, uno tsunami nel centrodestra, un’avanzata di Grillo”. Per Bersani, “il disagio, la rabbia, l’insofferenza sono il dato di fondo di queste elezioni. Una parte di questa è andata verso il Pd e il centrosinistra. Un’altra parte è andata verso Grillo” che si è presentato da solo alle elezioni. Ma “io credo- ha concluso Pier Luigi Bersani in conferenza stampa- che Grillo sarà presente in diversi ballottaggi, e sono sicuro che messi davanti alla scelta di chi governa una città, penso che ci potrà essere un ripensamento di questa prima posizione”.
Da parte sua, un trionfante Grillo ha festeggiato, su Facebook, su Youtube e sul suo Blog, sottolineando la conquista di un comune nel vicentino (“E’ l’inizio della terza Repubblica”): “I cittadini senza soldi, autofinaziandosi, sono andati a votare se stessi, è un cambiamento epocale. Invece della rigenerazione di cui parlava il nostro presidente della Repubblica c’è stata una liquefazione, quella dei partiti”. E a Genova il Movimento 5 stelle è ufficialmente il secondo partito.
E al Movimento 5 stelle apre anche il leader di Sel, Nichi Vendola, che giudica una “vittoria a metà” quella del centrosinistra in questa tornata elettorale: “Il Movimento 5 stelle riesce a catalizzare il disincanto e a organizzare un nuovo civismo”. Per questo il centrosinistra “non deve assolutamente snobbarli, ma, al contrario, aprire un confronto serio con loro”. “Invece – aggiunge Vendola – vedo che il Pd continua ad attardarsi dietro alla chimera del Terzo Polo che, come hanno dimostrato gli elettori, non ha corrispondenza nella società e nel voto. Direi che risulta una forza ininfluente”.