Giovedì 13 novembre, dalle ore 15, i precari della scuola manifesteranno sotto al Ministero dell’Istruzione il loro dissenso “nei confronti di un governo e di un ministro che dimenticano totalmente i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori che, ogni anno, garantiscono il funzionamento del sistema scolastico”. Ad annunciarlo, in una nota, la Flc-Cgil che stima in circa 300mila, nella scuola, i precari tra docenti e ATA.
“A fronte di questo dato allarmante, né il DL 127/2015 né la Legge di bilancio offrono risposte o prospettive di stabilizzazione”, motiva la mobilitazione il sindacato che aggiunge che “dopo anni di roboanti dichiarazioni del ministro Valditara sul ruolo strategico della scuola per il futuro del Paese e sulla necessità di superare la precarietà siamo al dunque: zero prospettive di stabilizzazione degli oltre 130 mila posti in deroga sul sostegno; zero risposte sulle assunzioni degli idonei dei concorsi 2020, PNRR 1 e PNRR 2, che il nuovo bando condanna a rimanere ancora in stand by, e dei precari storici; zero proposte per assumere personale ATA su tutti i posti vacanti; zero risorse per finanziare la formazione diminuendo i costi dei corsi abilitanti e di specializzazione; zero considerazione degli specializzandi del X ciclo del TFA sostegno e dei laureandi in Scienze della Formazione Primaria, ingiustamente esclusi dal concorso PNRR 3”. Questo mentre i provvedimenti varati dal governo Meloni e dal ministro Valditara, si aggiunge, “vanno tutti nella direzione di mantenere il personale della scuola in condizioni di precarietà e ricattabilità”.
“Con la mobilitazione nazionale di giovedì 13 novembre, come FLC CGIL, – si legge in una nota – chiederemo di accogliere le legittime rivendicazioni delle lavoratrici e dei lavoratori della scuola e i richiami avanzati dalla Commissione Europea a garanzia della stabilità lavorativa. Vogliamo un impegno concreto sulla stabilizzazione degli organici, sul futuro del personale precario e risorse per il sistema pubblico di istruzione del nostro Paese!”, si conclude.



























