Guadagna ancora slancio la ripresa economica nell’area euro. Seconod i dati diffusi da Markit economics, l’indice dei responsabili degli approvvigionamenti delle imprese ha raggiunto 56,7 punti a marzo, dai 56 punti di febbraio, segnando il livello più elevato da quasi 6 anni a questa parte. Si tratta del picco degli ultimi 71 mesi, precisa la società di ricerche Markit economics.
Nel Purchasing managers’ index (indice Pmi), come in indagini simili, i 50 punti sono la soglia limite tra crescita e calo dell’attività. L’inchiesta ha evidenziato la migliore crescita dei livelli occupazionali da quasi un decennio (dal luglio 2007, appena prima che scoppiasse la crisi finanziaria) con un aumento degli ordini sia da parte delle aziende del settore manifatturiero che del terziario.
Contemporaneamente, si legge, l’ottimismo ha misurato un nuovo primato, e anche la pressione sui prezzi si è intensificata toccando un record in quasi sei anni. “La crescente e generale ripresa fa ben sperare in un protrarsi della forte crescita nei prossimi mesi”, ha commentato il capo economista di Markit, Chris Williamson. “Se da una parte le elezioni continuano a destare preoccupazioni circa il futuro, per adesso lo stato d’animo della Francia e degli altri paesi dell’Europa è molto positivo.”
La dinamica di rafforzamento è stata generale. La crescita nel settore terziario ha segnato valori accelerati fino a toccare il record da aprile 2011, rileva infatti Markit, mentre quella nel settore manifatturiero ha registrato un rallentamento solo marginale rispetto al record in quasi sei anni di febbraio. L’incremento dei nuovi ordini ha guadagnato terreno in entrambi i settori, toccando un valore record in quasi sei anni.
Le aziende manifatturiere hanno registrato la crescita maggiore delle esportazioni (incluso il commercio intraeurozona) da aprile 2011.
Sempre secondo Williamson, con i dati di marzo di è chiuso “il miglior trimestre da sei anni”, che dovrebbe corrispondere ad una crescita trimestrale del Pil dello 0,6 per cento. “Allo stesso tempo, i livelli occupazionali sono stati i migliori osservati in quasi un decennio. La crescita più veloce verso la fine del trimestre, così come la migliore tendenza dei nuovi ordini e il maggiore bisogno di assunzioni, suggerisce come il più forte slancio di crescita si protrarrà durante il secondo trimestre”.
“Anche le pressioni sui prezzi continuano ad incrementare. La crescita delle pressioni inflazionistiche riflette principalmente l’aumento dei prezzi delle materie prime a livello globale e la debolezza storica dell’euro e indica il miglioramento del potere nel fissare i prezzi da parte dei venditori a causa della maggiore domanda, fattore questo – conclude l’economista – che la Bce dovrebbe tenere d’occhio”.