Scatta oggi, e fino al 4 agosto, il contratto di solidarietà per i 1.174 dipendenti dello stabilimento Stellantis di Mirafiori impiegati sulla linea della 500 elettrica, che si aggiungono ai 968 lavoratori della linea Maserati. La firma è di ieri, 22 aprile, e per i sindacati si tratta di un passaggio inevitabile per preservare i posti di lavoro. Ma resta comunque il segnale di una crisi divenuta ormai strutturale per lo stabilimento piemontese, che evidenzia la necessità di un piano industriale.
“Purtroppo era nell’aria che per gli addetti della 500 elettrica, dopo quelli della Maserati, ci sarebbe stata la richiesta strutturale degli ammortizzatori sociali. Abbiamo firmato esclusivamente per garantire il sostegno al reddito delle maestranze”. Lo dichiara il segretario generale della Fiom Torino, Edi Lazza.
“Abbiamo chiesto all’azienda di integrare la perdita salariale che subiscono i lavoratori – aggiunge – bisogna fermare questo calvario, è ora di far cessare l’uso degli ammortizzatori sociali, l’unico modo è che l`amministratore delegato Carlos Tavares decida di rispondere alle nostre richieste di aprire una vera trattativa per mettere nero su bianco un progetto credibile per il rilancio di Mirafiori”.
“Il passaggio alla cassa integrazione straordinaria attraverso il contratto di solidarietà – commenta Rocco Cutrí, segretario generale della Fim Cisl Torino – evidenzia quanto la flessione delle produzioni Stellantis a Torino sia sempre più strutturale. Al di là della condivisibile bontà dello strumento utilizzato per tutelare i redditi di lavoratori e lavoratrici, è sempre più evidente l’esigenza di una soluzione industriale che superi l’attendismo sugli incentivi all’acquisto purtroppo non ancora disponibili seppur annunciati e riannunciati più volte dal governo”.
“Siamo quasi alla conclusione dei tavoli nazionali, ci aspettiamo che Stellantis abbandoni ogni indugio e presenti nei prossimi giorni progetti industrializzabili a breve o media scadenza che assicurino, a partire da Mirafiori, produzioni per il raggiungimento del milione di veicoli nel nostro paese. Il governo compia ogni sforzo possibile in direzione di un’intesa che assicuri produzioni al nostro paese e l’azienda sia più sensibile alla responsabilità sociale nei confronti di questa collettività”, conclude.
e.m.