• Chi siamo
  • Abbonamenti
  • Contatti
sabato, 1 Novembre 2025
  • Accedi
No Result
View All Result
Il Diario del Lavoro

Quotidiano online del lavoro e delle relazioni industriali

Il Diario del Lavoro

Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri, Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu

  • Rubriche
    • Tutti
    • Poveri e ricchi
    • Giochi di potere
    • Il guardiano del faro
    • Giurisprudenza del lavoro
    Istat, nel 2016 il reddito medio delle famiglie cresce del 2%

    La cessione del credito retributivo per il versamento delle quote sindacali è legittima anche dopo il referendum abrogativo

    Manovra, tutti soddisfatti, da Tajani a Salvini. Meloni vanta l’aumento di salari e sanità e Giorgetti “incassa” i miliardi delle banche: “non saranno contente? Mi aspetto uno sforzo di sistema e che questa cosa non sia drammatizzata”. La conferenza stampa dopo il Cdm

    Fiscal drag, la truffa della politica sociale targata Meloni-Salvini

    Meloni, l’underdog dal consenso inossidabile ottenuto rinnegando sé stessa

    Legge elettorale, problemi per Meloni: spunta la Triplice alleanza Salvini, Tajani, Schlein

    Lavoro, Fondosviluppo: al via call da 500.000 euro per favorire l’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate in cooperativa

    Licenziamento e disabilità: l’accomodamento è un dovere, non un miracolo

    Amazon diventa un operatore postale in Italia

    Il futuro del lavoro che non c’è

    Due leghe e due leader. Il modello tedesco della Cdu-Csu nei piani di Zaia

    Due leghe e due leader. Il modello tedesco della Cdu-Csu nei piani di Zaia

  • Approfondimenti
    • Tutti
    • I Dibattiti del Diario
    • L'Editoriale
    • Diario delle crisi
    • La nota
    • Interviste
    • Analisi
    Salario e sviluppo possono attendere? Una riflessione a margine del congresso Cgil

    Salari, fisco e legge delega: così non va

    Rifiuti, siglato protocollo d’intesa con Fise-Assoambiente

    Igiene ambientale, sindacati: il 10 dicembre nuovo sciopero nazionale

    Arsenali o granai

    Fiom e Cgil contro l’economia di guerra: “dal piano di riarmo nessun beneficio per l’industria e i lavoratori. L’Europa si sta consegnando alla marginalità”

    Regge il settore delle costruzioni, anche se si intravedono i primi segnali di crisi. Dalla politica ci aspettiamo una via di sviluppo per il paese. Parla Mauro Franzolini, neo segretario generale della FenealUil

    Regge il settore delle costruzioni, anche se si intravedono i primi segnali di crisi. Dalla politica ci aspettiamo una via di sviluppo per il paese. Parla Mauro Franzolini, neo segretario generale della FenealUil

    Gli italiani e la difesa fai da te: 5 milioni possiedono un’arma e sono pronti a sparare al ladro. Ma i furti sono in calo, mentre crescono i delitti in famiglia contro le donne: ‘’i criminali hanno le chiavi di casa’’. I dati del Rapporto Censis-Verisure sulla sicurezza

    Gli italiani e la difesa fai da te: 5 milioni possiedono un’arma e sono pronti a sparare al ladro. Ma i furti sono in calo, mentre crescono i delitti in famiglia contro le donne: ‘’i criminali hanno le chiavi di casa’’. I dati del Rapporto Censis-Verisure sulla sicurezza

    Di Franco (Fillea Cgil): la nostra contrattazione ha stimolato processi normativi innovativi

    Di Franco (Fillea Cgil): la nostra contrattazione ha stimolato processi normativi innovativi

  • Fatti e Dati
    • Tutti
    • Documentazione
    • Contrattazione
    Metalmeccanici, rinnovato il biennio economico del CCSL: aumenti del 6,6%, 134,96 euro per Stellantis e 139,80 euro per Iveco, Cnhi e Ferrari, una tantum di 480 euro

    Contratto metalmeccanici, sindacati: passi avanti, la trattativa continua. Nuovi incontri il 13 e 14 nivembre

    Censis-Verisure, il quarto rapporto dell’Osservatorio sulla sicurezza della casa

    Portieri, rinnovato il contratto nazionale, coinvolti 40mila lavoratori

    Portieri, rinnovato il contratto nazionale, coinvolti 40mila lavoratori

    I dati provvisori Istat sui prezzi al consumo – Ottobre 2025

    Gruppo Iren, sindacati: raggiunto l’accordo sul premio di risultato 2026-2028

    Gruppo Iren, sindacati: raggiunto l’accordo sul premio di risultato 2026-2028

    I dati Istat su fatturato dell’industria e dei servizi – Agosto 2025

  • I Blogger del Diario
  • Biblioteca
    La Cina ha già vinto, di Alessandro Aresu. Feltrinelli Editore

    La Cina ha già vinto, di Alessandro Aresu. Feltrinelli Editore

    Capitalismo di guerra. Perché viviamo già dentro un conflitto globale permanente (e come uscirne), di Alberto Saravalle e Carlo Stagnaro

    Capitalismo di guerra. Perché viviamo già dentro un conflitto globale permanente (e come uscirne), di Alberto Saravalle e Carlo Stagnaro

    Il costruttore e il giocatore. Serafino Ferruzzi, Raul Gardini, e la fine di un grande gruppo industriale, di Luciano Segreto, Feltrinelli

    Il costruttore e il giocatore. Serafino Ferruzzi, Raul Gardini, e la fine di un grande gruppo industriale, di Luciano Segreto, Feltrinelli

    L’umanità di domani. Dieci numeri per comprendere il nostro futuro, di Paul Morland

    L’umanità di domani. Dieci numeri per comprendere il nostro futuro, di Paul Morland

    La rivoluzione della longevità, di Myriam Defilippi e Maurizio De Palma. Editore Il Sole 24 Ore

    La rivoluzione della longevità, di Myriam Defilippi e Maurizio De Palma. Editore Il Sole 24 Ore

    Anche i ricchi piangono. La crisi del modello Milano e delle global city. Editore Baldini+Castoldi

    Anche i ricchi piangono. La crisi del modello Milano e delle global city. Editore Baldini+Castoldi

  • Appuntamenti
Il Diario del Lavoro
  • Rubriche
    • Tutti
    • Poveri e ricchi
    • Giochi di potere
    • Il guardiano del faro
    • Giurisprudenza del lavoro
    Istat, nel 2016 il reddito medio delle famiglie cresce del 2%

    La cessione del credito retributivo per il versamento delle quote sindacali è legittima anche dopo il referendum abrogativo

    Manovra, tutti soddisfatti, da Tajani a Salvini. Meloni vanta l’aumento di salari e sanità e Giorgetti “incassa” i miliardi delle banche: “non saranno contente? Mi aspetto uno sforzo di sistema e che questa cosa non sia drammatizzata”. La conferenza stampa dopo il Cdm

    Fiscal drag, la truffa della politica sociale targata Meloni-Salvini

    Meloni, l’underdog dal consenso inossidabile ottenuto rinnegando sé stessa

    Legge elettorale, problemi per Meloni: spunta la Triplice alleanza Salvini, Tajani, Schlein

    Lavoro, Fondosviluppo: al via call da 500.000 euro per favorire l’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate in cooperativa

    Licenziamento e disabilità: l’accomodamento è un dovere, non un miracolo

    Amazon diventa un operatore postale in Italia

    Il futuro del lavoro che non c’è

    Due leghe e due leader. Il modello tedesco della Cdu-Csu nei piani di Zaia

    Due leghe e due leader. Il modello tedesco della Cdu-Csu nei piani di Zaia

  • Approfondimenti
    • Tutti
    • I Dibattiti del Diario
    • L'Editoriale
    • Diario delle crisi
    • La nota
    • Interviste
    • Analisi
    Salario e sviluppo possono attendere? Una riflessione a margine del congresso Cgil

    Salari, fisco e legge delega: così non va

    Rifiuti, siglato protocollo d’intesa con Fise-Assoambiente

    Igiene ambientale, sindacati: il 10 dicembre nuovo sciopero nazionale

    Arsenali o granai

    Fiom e Cgil contro l’economia di guerra: “dal piano di riarmo nessun beneficio per l’industria e i lavoratori. L’Europa si sta consegnando alla marginalità”

    Regge il settore delle costruzioni, anche se si intravedono i primi segnali di crisi. Dalla politica ci aspettiamo una via di sviluppo per il paese. Parla Mauro Franzolini, neo segretario generale della FenealUil

    Regge il settore delle costruzioni, anche se si intravedono i primi segnali di crisi. Dalla politica ci aspettiamo una via di sviluppo per il paese. Parla Mauro Franzolini, neo segretario generale della FenealUil

    Gli italiani e la difesa fai da te: 5 milioni possiedono un’arma e sono pronti a sparare al ladro. Ma i furti sono in calo, mentre crescono i delitti in famiglia contro le donne: ‘’i criminali hanno le chiavi di casa’’. I dati del Rapporto Censis-Verisure sulla sicurezza

    Gli italiani e la difesa fai da te: 5 milioni possiedono un’arma e sono pronti a sparare al ladro. Ma i furti sono in calo, mentre crescono i delitti in famiglia contro le donne: ‘’i criminali hanno le chiavi di casa’’. I dati del Rapporto Censis-Verisure sulla sicurezza

    Di Franco (Fillea Cgil): la nostra contrattazione ha stimolato processi normativi innovativi

    Di Franco (Fillea Cgil): la nostra contrattazione ha stimolato processi normativi innovativi

  • Fatti e Dati
    • Tutti
    • Documentazione
    • Contrattazione
    Metalmeccanici, rinnovato il biennio economico del CCSL: aumenti del 6,6%, 134,96 euro per Stellantis e 139,80 euro per Iveco, Cnhi e Ferrari, una tantum di 480 euro

    Contratto metalmeccanici, sindacati: passi avanti, la trattativa continua. Nuovi incontri il 13 e 14 nivembre

    Censis-Verisure, il quarto rapporto dell’Osservatorio sulla sicurezza della casa

    Portieri, rinnovato il contratto nazionale, coinvolti 40mila lavoratori

    Portieri, rinnovato il contratto nazionale, coinvolti 40mila lavoratori

    I dati provvisori Istat sui prezzi al consumo – Ottobre 2025

    Gruppo Iren, sindacati: raggiunto l’accordo sul premio di risultato 2026-2028

    Gruppo Iren, sindacati: raggiunto l’accordo sul premio di risultato 2026-2028

    I dati Istat su fatturato dell’industria e dei servizi – Agosto 2025

  • I Blogger del Diario
  • Biblioteca
    La Cina ha già vinto, di Alessandro Aresu. Feltrinelli Editore

    La Cina ha già vinto, di Alessandro Aresu. Feltrinelli Editore

    Capitalismo di guerra. Perché viviamo già dentro un conflitto globale permanente (e come uscirne), di Alberto Saravalle e Carlo Stagnaro

    Capitalismo di guerra. Perché viviamo già dentro un conflitto globale permanente (e come uscirne), di Alberto Saravalle e Carlo Stagnaro

    Il costruttore e il giocatore. Serafino Ferruzzi, Raul Gardini, e la fine di un grande gruppo industriale, di Luciano Segreto, Feltrinelli

    Il costruttore e il giocatore. Serafino Ferruzzi, Raul Gardini, e la fine di un grande gruppo industriale, di Luciano Segreto, Feltrinelli

    L’umanità di domani. Dieci numeri per comprendere il nostro futuro, di Paul Morland

    L’umanità di domani. Dieci numeri per comprendere il nostro futuro, di Paul Morland

    La rivoluzione della longevità, di Myriam Defilippi e Maurizio De Palma. Editore Il Sole 24 Ore

    La rivoluzione della longevità, di Myriam Defilippi e Maurizio De Palma. Editore Il Sole 24 Ore

    Anche i ricchi piangono. La crisi del modello Milano e delle global city. Editore Baldini+Castoldi

    Anche i ricchi piangono. La crisi del modello Milano e delle global city. Editore Baldini+Castoldi

  • Appuntamenti
No Result
View All Result
Il Diario del Lavoro
No Result
View All Result

Home - Approfondimenti - La nota - Sui Diari di Trentin

Sui Diari di Trentin

8 Settembre 2017
in La nota
Sui Diari di Trentin

SUI DIARI DI TRENTIN (in particolare sulle vicende dei protocolli del ’92 e ’93)

Piccola premessa: a differenza di altri commentatori, considero questa pubblicazione uno scrigno.

Un diario è sempre “la verità”; più vera dei dati documentali, delle pur preziose ricostruzioni storiche. Chi afferma di non ritrovare in queste pagine il Trentin che conosceva, sbagliava prima. La lettura di un diario richiede curiosità, rispetto ed umiltà. Null’altro.


…Bruno, quel pomeriggio del 30 luglio ’92, non voleva andare a Palazzo Chigi.

La CGIL, dopo la crisi che aveva investito il gruppo dirigente e portato alla sostituzione di Antonio Pizzinato (nel 1988), aveva  costituito un organismo intermedio fra Comitato Direttivo e Segreteria Confederale: la Direzione.

Organo numericamente ristretto, ma fortemente rappresentativo delle strutture territoriali e categoriali più rilevanti per dimensione organizzativa e/o per autorevolezza politica.

Personalmente ne facevo parte in quanto Segretario Generale della CGIL Regionale dell’Emilia Romagna.

La Direzione fungeva da nesso fra centro e periferia, da tessuto connettivo in una organizzazione tanto vasta, articolata; ancora segnata da travagli interni, immersa nelle vicende politico-sindacali di quegli anni convulsi.

La Direzione veniva coinvolta in occasione di trattative inter – confederali con i governi,  su tematiche particolarmente rilevanti. Di norma, in tali casi, assumeva veste di “delegazione trattante”, anche se non tutti i componenti potevano materialmente partecipare ai tavoli di trattativa; si rimaneva in seduta permanente a Corso d’Italia, per validare le scelte che si profilavano ai tavoli e scambiare orientamenti sulla conduzione della trattativa nelle pause della stessa.

 

Il 1992 fu un anno durissimo e cruciale per l’Italia, la sua situazione economica nel cotesto europeo, il vento di bufera che scuoteva il suo sistema politico. Le stragi di mafia…

La storia è nota: la finanziaria di oltre 100.000 miliardi di lire di tagli e risparmi nell’intento di agganciare Maastricht, la temporanea uscita dallo SME…con decisione fulminea e adottata per decreto dal Governo Amato.

Entrarono in questo tritacarne anche questioni prettamente sindacali aperte da tempo: come riordinare il sistema della negoziazione collettiva, in particolare in considerazione delle ipotesi di superamento definitivo di ogni forma di adeguamento salariale automatico (scala mobile, disdettata da Confindustria). Ma il sistema contrattuale per intero, non solo in ambito salariale, ne fu oggetto.

L’incontro con le parti sociali – l’ennesimo – fu convocato per il tardo pomeriggio del 30 luglio. In mattinata era anche stato inviato, da Palazzo Chigi, un testo scritto contenente le ipotesi considerate dal Governo conclusive.

La Direzione della CGIL si riunì nel primo pomeriggio per mettere a punto  i cardini fondamentali su cui la Confederazione avrebbe attestato la propria posizione. Trentin relazionò, esplicitando valutazioni critiche sulla “proposta ultimativa” del Governo, e proposte alternative, formulate sulla base del protocollo unitariamente siglato il 10 dicembre 1991 e della conseguente piattaforma messa a punto nei mesi precedenti da CGIL – CISL – UIL.

In particolare Trentin nella sua relazione definì inaccettabili alcuni punti di merito; li riassumo approssivamente, riguardando le mie vecchie carte:

– blocco totale di ogni forma di contrattazione, non solo salariale, per il biennio ’92 – ’93, “compensato” dalla erogazione forfettaria di 20.000 lire;

– nessuna garanzia di legittimità del secondo livello di contrattazione, nemmeno dopo il ’93;

– definitivo superamento – piuttosto che ricontrattazione – di ogni automatismo salariale;

– difesa “parziale (?)” del salario anche nei casi di prolungata discontinuità contrattuale.

Inoltre, la relazione di Bruno espresse valutazione fortemente critica su altri capitoli:

politiche fiscali, politiche industriali, …

Su questa linea Trentin chiese un mandato esplicito – che gli fu confermato – alla Direzione.

Poi, essendo giunta l’ora del previsto incontro a Palazzo Chigi, la riunione di Direzione fu sospesa.

 

Dopo pochi minuti, mentre alcuni di noi si intrattenevano affacciati alla balaustra dello scalone, avendo in conto di dover trascorrere molte ore in attesa di qualche telefonata, o notizia da Palazzo Chigi, Bruno uscì nel corridoio e si fermò con noi a parlare, ostentando tranquillità e nessuna fretta. Qualche generica battuta, poi qualcuno gli chiese come mai si intrattenesse con noi, se ci fosse stato qualche rinvio dell’incontro istituzionale.

Bruno rispose che no, in realtà non aveva alcuna intenzione di recarsi presso la Presidenza del Consiglio. Non intendeva prendere parte ad una sceneggiata già predisposta, a nostro danno.

(Ovviamente non sto qui riportando parole testuali, che non potrei ricordare con esattezza, ma il senso delle battute scambiate, che suscitarono molta sorpresa fra i 3-4 compagni presenti).

Poi, con tutta calma, rientrò nel proprio ufficio, accompagnato da qualche nostra imbarazzata battuta e invito a ripensarci. Ne uscì di nuovo dopo qualche tempo, e ci salutò dichiarando che, ovviamente, stava andando a Palazzo Chigi, ma con molto pessimismo e scarso entusiasmo.

Nel frattempo i cronisti e le agenzie diffondevano alcune notizie dalla Presidenza: sono già qua da tempo Del Turco, Benvenuto, naturalmente Amato,…e Trentin?

 

Andò come si sa; a notte inoltrata tornarono in Corso d’Italia due Segretari Confederali presenti alla trattativa, per comunicarcene la sintesi e l’avvenuta firma del protocollo – senza modifiche – anche da parte di Trentin.

La trappola era scattata; un vero e proprio ricatto. Senza la firma di tutti, il Governo si sarebbe dimesso (dichiarazione esplicita), addossando a chi non avesse siglato tutte le conseguenze della drammatica situazione economica in cui si trovava l’Italia, e i rischi di ulteriore aggravamento nello scenario internazionale.

 

I due compagni inviati da Trentin ad informare la Direzione non resero nota (per lealtà nei confronti di Bruno che lo aveva chiesto) la intenzione dello stesso di rassegnare le dimissioni dalla Segreteria Generale, a loro espressa, invece, a Palazzo Chigi al momento della firma.

Fatto sta che i componenti la Direzione presenti in CGIL in quel momento – quelli che certa stampa usava definire “i colonnelli di Trentin” – (taluni altri erano partiti dopo aver espresso il loro mandato alla Segreteria con il voto del pomeriggio. Era, appunto, ormai il 31 luglio e le ferie incombevano) esercitarono le proprie prerogative esprimendo formalmente, a maggioranza, giudizio negativo sull’intesa. Non si discusse in quella sede dell’annuncio di dimissioni da parte di Bruno, appunto perché nulla se ne sapeva.

La riunione notturna finì così: nello sconcerto e con un voto maggioritario che valutava negativamente l’intesa siglata. E senza altre indicazioni sul prossimo futuro, se non l’annuncio generico di un Comitato Direttivo da convocare ad inizio settembre.

 

Il mio ritorno a Bologna fu travagliato da molti dubbi e interrogativi sul che fare; che la voce dell’Emilia Romagna si fosse manifestata in senso contrario alla direzione indicata dalla Segreteria Generale, e per di più “alla cieca”, cioè senza che fossero in campo ipotesi alternative, era del tutto inusuale, appariva quasi un atto contro natura. Per tradizione consolidata e per coscienza mia.

Trovai comunque il modo, durante il viaggio, di convocare urgentemente per il mattino seguente la Segreteria Regionale, i Segretari Generali di tutte le Camere del Lavoro della Regione e di tutte le categorie Regionali.

Un dovere avvertivo inderogabile: sottoporre a verifica, in quella sede, il mio comportamento. E, conseguentemente, decidere un piano di azione. Se una quota significativa di Segretari responsabili di strutture territoriali o di categoria avesse espresso un dissenso, anche non maggioritario, rispetto alle scelte mie personali del giorno precedente, si sarebbe posto a me (alla mia responsabilità) un interrogativo inquietante circa  la legittimità del mio ruolo. Questo, almeno, era il mio modo di intendere la funzione che ricoprivo.

Durante la riunione giunse, ad ulteriore complicazione, la notizia delle dimissioni di Bruno.

Di quella riunione Regionale svoltasi il 1° Agosto ricordo, in sintesi, due risultanze: il consenso unanime (al di là delle appartenenze alle diverse componenti politico-partitiche) al  comportamento da me tenuto il giorno precedente a Roma. E l’impegno di ciascuno dei presenti a riunire il Comitato Direttivo della propria struttura prima dell’annunciato Direttivo Confederale Nazionale; vale a dire, quindi, o nei primi giorni di agosto (dove la maggior parte dei siti produttivi e dei delegati fossero ancora al lavoro), o a fine agosto-inizio settembre negli altri casi.

Il vincolo era: al futuro, annunciato, Direttivo Nazionale si doveva giungere avendo, per parte nostra, discusso dello stato delle cose con tutti i quadri intermedi della CGIL Regionale, e avendone ricevuto un mandato.

L’orientamento era: sollecitare Trentin a ritirare le dimissioni; evitare ogni logica referendaria fra i sostenitori della parola d’ordine – superficiale e deresponsabilizzante – “revocare la firma” (quando il Segretario Generale della CGIL sottoscrive un impegno formale, con ciò stesso si produce un fatto politico di per sé irrevocabile; da quel momento in poi l’unica discussione possibile è sul che fare successivamente, guardando in avanti); quindi necessità di ricostruire le condizioni per una nuova trattativa efficace, valorizzando ogni spazio unitario possibile.

Così andò, fu possibile anche svolgere nell’immediatezza molte assemblee nei luoghi di lavoro non ancora chiusi per le ferie. Nei direttivi delle varie strutture e nelle assemblee la discussione fu intensa e difficile, ma proficua, salutare.

 

Giungemmo così al Direttivo Nazionale del 2 / 4 settembre con il supporto delle valutazioni, largamente convergenti, dei Direttivi di ogni struttura regionale. E guardando al futuro, innanzitutto ad una campagna di assemblee che anche Trentin sollecitò, nel ritirare con generosità le dimissioni. Anzi: egli stesso lo avanzò come condizione per il ritiro  delle dimissioni. 

Da queste basì si ripartì per riaprire la trattativa e acquisire poi il positivo protocollo sul modello contrattuale, del 23 luglio 1993 (Governo Ciampi). Approvato a larghissima maggioranza anche nella consultazione di base.

 

Concludo esternando un pensiero che mi è tornato più volte alla mente, nei tempi successivi; un pensiero forse impertinente, ma non incongruo.

In quella tarda serata del luglio 1992 forse Trentin, stretto dal ricatto a cui stava consapevolmente e responsabilmente cedendo, suppose, immaginò che la Direzione riunita a Corso d’Italia avrebbe rigettato quei contenuti, riconsegnando così, alla CGIL, per il futuro, nuovo spazio di manovra. Infatti se ciò non fosse  avvenuto, e pure la Direzione avesse considerato inderogabili le “ragioni di contesto” che indussero Bruno a siglare un protocollo che pure considerava non condivisibile (su ciò non può esserci dubbio), quale situazione si sarebbe determinata? La CGIL senza guida: Trentin dimissionario e, al dunque, lasciato solo anche dal suo gruppo dirigente più autorevole, che neppure gli sarebbe stato solidale nell’atto, fortemente simbolico, di dimettersi immediatamente.

Forse si manifestò, in questo intricato sviluppo dei fatti, una sintonia profonda fra Trentin e la “sua” CGIL, che fu alla base della rivincita del luglio ’93.

Ma questo non è scritto nei diari.  

 

Giuseppe Casadio

Attachments

  • jpg
redazione

redazione

In evidenza

Salario e sviluppo possono attendere? Una riflessione a margine del congresso Cgil

Salari, fisco e legge delega: così non va

31 Ottobre 2025
Confcommercio, dato novembre buon segnale per l’economia

Confcommercio su dati Istat: economia ferma e consumi senza slancio, la ripresa non si vede

31 Ottobre 2025
CONFERENZA STAMPA CON MAURIZIO LANDINI

Roma, nuove minacce contro la Cgil, aggrediti sindacalisti davanti a Cdl via Ostiense

31 Ottobre 2025
Sindacato, Salvatore Pellecchia confermato alla guida della Fit-Cisl

Anas, Pellecchia (Fit-Cisl): “chiudere subito il rinnovo contrattuale. Sullo scorporo da Fs chiediamo chiarezza e confronto”

31 Ottobre 2025
Arsenali o granai

Fiom e Cgil contro l’economia di guerra: “dal piano di riarmo nessun beneficio per l’industria e i lavoratori. L’Europa si sta consegnando alla marginalità”

31 Ottobre 2025
Ulteriori informazioni

Quotidiano online del lavoro e delle relazioni industriali

Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri,
Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu

© 2024 - Il diario del lavoro s.r.l.
Via Flaminia 287, 00196 Roma

P.IVA 06364231008
Testata giornalistica registrata
al Tribunale di Roma n.497 del 2002

segreteria@ildiariodellavoro.it
cell: 349 9402148

  • Abbonamenti
  • Newsletter
  • Impostazioni Cookies

Ben Tornato!

Accedi al tuo account

Password dimenticata?

Recupera la tua password

Inserisci il tuo nome utente o indirizzo email per reimpostare la password.

Accedi
No Result
View All Result
  • Rubriche
    • Poveri e ricchi
    • Giochi di potere
    • Il guardiano del faro
    • Giurisprudenza del lavoro
  • Approfondimenti
    • L’Editoriale
    • La nota
    • Interviste
    • Analisi
    • Diario delle crisi
  • Fatti e Dati
    • Documentazione
    • Contrattazione
  • I Blogger del Diario
  • Appuntamenti
Il Diario del Lavoro

Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri, Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu

  • Accedi