Fissare per legge il salario minimo è un modo per programmare la riduzione strutturale delle retribuzioni, depotenziare il contratto nazionale e ridimensionare il ruolo delle parti sociali? “Dipende da come si fa. L’esperienza di altri Paesi dimostra che, se si fa bene, non è così”, ha sottolineato il presidente del Cnel, Tiziano Treu, a margine di un convegno sulla previdenza organizzato da Deloitte.
“E’ chiaro che se si fissa a 10 euro l’ora – ha spiegato riferendosi alla proposta del segretario del Pd, Matteo Renzi – spiazza i contratti. Se si fa una discussione su qual è il livello compatibile che copre le frange basse non deprime i contratti. Anzi, li sostiene. Ne abbiamo discusso pure al Cnel con indagini empiriche”.
Il presidente del Cnel ha poi aggiunto che quello sul salario minimo legale è “un dibattito politico molto aperto. Sono anni che studio il tema a livello comparato. In tutti i Paesi europei, tranne uno o due, c’è un sistema di sostegno ai salari bassi”. Secondo i dati Eurostat del luglio 2017, in Europa sono 22 i Paesi ad avere un salario minimo, mentre sei non lo hanno (Italia, Danimarca, Cipro, Austria, Finlandia e Svezia).
Per evitare che si programmi la riduzione strutturale delle retribuzioni è necessario “discutere in tutti i Paesi il livello di applicazione del salario legale viene discusso”. Una delle “ipotesi” sarebbe quella di introdurlo per i lavoratori che non hanno un contratto di riferimento.
Inoltre, il presidente del Cnel annuncia che il bollino blu per certificare i contratti firmati da organizzazioni rappresentative “arriverà a breve”.
“Ci stiamo lavorando con l’Inps – ha detto – si tratta di vedere degli indicatori dei singoli contratti depositati, che ci danno l’idea di quanto pesano veramente: il numero di lavoratori e di imprese coperte e la massa salariale che viene considerata.” La misurazione con l’Inps viene effettuata sulla base di questi indicatori “per vedere quali pesano di più. Il lavoro è in corso e credo che a breve avremo i risultati”.
L’obiettivo è fare una “scrematura” degli 868 contratti, di cui solo 300 sarebbero regolari secondo una “prima stima” del Cnel. “Verificheremo se sarà così”, ha concluso Treu.
Annalisa Buccellato