Lo sciopero unitario del pubblico impiego si fara’, ma resta da vedere se sara’ proprio il 5 dicembre, in coincidenza con quello, generale, proclamato dalla sola Cgil. Ad annunciarlo e’ proprio la Cisl, che nei giorni scorsi, irritata dalla decisione di Corso Italia, aveva invece messo in dubbio la protesta dei dipendenti pubblici in quella data. Ma il nulla di fatto nell’incontro di ieri sera col ministro Madia ha convinto anche la confederazione di Via Po: la Cisl Lavoro pubblico, per voce del coordinatore Francesco Scrima, annuncia infatti lo sciopero, e scrive alle 12 categorie di Cgil Cisl e Uil per definire insieme la data, ‘’entro il mese di dicembre’’.
Tenendo conto delle procedure che regolano gli scioperi nei servizi pubblici (dieci giorni di preavviso, divieto di convocare due scioperi se non con una distanza minima di 10 giorni tra il primo e il secondo, e moratoria totale dal il 15 dicembre, legata alle festivita’ natalizie) restano ben poche date relative al mese di dicembre: il 5, appunto. Ma non e’ da escludere che si individui una diversa data, comune, in nome dell’unita’ sindacale. Sopratutto tenendo conto che lo sciopero dei pubblici potrebbe confluire in quello generale ormai deciso non solo dalla Cgil ma anche dalla Uil, nel corso dell’esecutivo che si e’ svolto nel pomeriggio.
Intanto, Scrima afferma che la totale indisponibilità del governo, “non solo conferma, ma rafforza, le motivazioni della protesta. Si impone la necessità di avviare una nuova fase di mobilitazione e di lotta, sugli obiettivi indicati nella piattaforma della manifestazione di sabato e confermandone coerentemente il carattere unitario”. Per questo le categorie CISL del lavoro pubblico, dopo aver formalizzato la proclamazione dello stato di agitazione e la richiesta dell’attivazione delle procedure di raffreddamento, hanno chiesto questa mattina la disponibilità delle federazioni di Cgil e Uil ad un incontro urgente “per concordare le modalità di una nuova fase di mobilitazione unitaria, con l’individuazione della data in cui proclamare, entro il mese di dicembre, lo sciopero dei lavoratori di tutti i comparti pubblici”.
Dello stesso tenore la valutazione della Cgil. L’incontro di ieri sera a palazzo Chigi tra governo e sindacati, afferma Corso Italia, “non ha portato alcuna novità”. Si conferma quindi “la giustezza dello sciopero generale indetto dalla Cgil e l’appello alle altre organizzazioni sindacali confederali per una risposta di tutti”.