L’energia a cui attingiamo ogni giorno è una fonte facilmente accessibile; tuttavia, la sua produzione verte su un sistema complesso, estremamente accurato e regolato da norme e processi necessari per garantire una costante efficienza su tutto il territorio nazionale. Il primo passo verso questo importante risultato è il Piano di Sviluppo della Rete Elettrica di Trasmissione Nazionale, un programma volto a potenziare e modernizzare la rete elettrica italiana. Attraverso interventi infrastrutturali mirati, il piano punta a migliorare l’efficienza, la sicurezza e la sostenibilità del sistema di trasmissione dell’energia elettrica, supportando la transizione energetica e integrando fonti rinnovabili. Include, inoltre, valutazioni ambientali e coinvolgimento delle comunità locali per garantire un approccio condiviso e rispettoso dell’ambiente.
La rete è sempre più sostenibile, visto il ruolo giocato dalle energie rinnovabili, ormai di primaria importanza per il Paese: l’ultimo rapporto di Terna – società che gestisce la rete elettrica italiana in alta tensione, tra le più moderne e tecnologiche in Europa – mette ben in evidenza il peso di tali energie, che hanno coperto il 51,2% dei consumi, aumentando in un anno la loro diffusione di oltre il 15%. In aumento, grazie anche alla capacità installata in esercizio, la fonte idrica (+197,5%) e fotovoltaica (+19,5%), in lieve temporaneo calo la fonte geotermica (-0,9%), eolica (-3,4%) e la fonte termica (-16,6%) (fonte Rapporto mensile sul sistema elettrico, aprile 2024).
Come spiega Simone Gaballo di The Sign Comunicazione, la Strategia Energetica Nazionale (SEN), tra le sue priorità di azione, definisce linee di sviluppo del settore elettrico, delle infrastrutture e del mercato elettrico, per il raggiungimento di obiettivi di medio e lungo termine. La SEN 2017 ha rappresentato il punto di partenza per la preparazione del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (PNIEC). Va in questa direzione il Piano di Sviluppo (PdS) di Terna, documento strategico che delinea gli investimenti e le azioni previste per migliorare e potenziare la rete elettrica nazionale.
Il PdS persegue 4 principali driver: decarbonizzazione, sostenibilità, market efficiency, sicurezza/qualità/resilienza. Proprio con questi obiettivi generali Terna, ogni due anni a partire dal PdS 2021, verifica lo stato della rete e individua le esigenze elettriche specifiche su tutto il territorio nazionale. Le scelte strategiche riguardano anche obiettivi di sostenibilità ambientale che vengono definiti e integrati poi nel PdS prendendo come riferimento le tematiche individuate nelle strategie (italiana ed europea) per lo sviluppo sostenibile.
La Valutazione Ambientale Strategica (VAS), che accompagna a monte la pianificazione e l’elaborazione del Piano di Sviluppo, è uno strumento fondamentale per promuovere uno sviluppo della rete elettrica sostenibile e rispettoso dell’ambiente e rappresenta una prima e fondamentale opportunità di interazione con il territorio. La VAS verifica la coerenza esterna del Piano di Sviluppo della Rete di Trasmissione Nazionale. Questo controllo assicura che gli obiettivi tecnici e ambientali del Piano siano allineati con quelli di altri piani energetici e ambientali a livello europeo, nazionale e locale, promuovendo uno sviluppo energetico sostenibile.
Lo strumento principale attraverso il quale si esplica la VAS, prosegue Gaballo, è il Rapporto Ambientale, che riassume gli effetti significativi che il Piano di Sviluppo può avere sull’ambiente e gli elementi principali che intercorrono tra gli obiettivi del piano e gli obiettivi derivanti da altri strumenti di pianificazione.
Da oltre dieci anni, l’Istituto Iride – centro di eccellenza per la ricerca e l’innovazione nel settore dell’ingegneria ambientale, con specializzazione nelle infrastrutture – collabora con Terna per la stesura della VAS e del relativo Rapporto Ambientale.
Le infrastrutture di rete comportano sfide significative in termini di impatto ambientale, che spaziano dai rischi per la salute ai benefici per il territorio, spesso non percepiti dalla popolazione. In ottica di un futuro ancora più sostenibile, emerge quindi la necessità di un modello di progettazione partecipata con la comunità. In conseguenza di tali attività – per esempio – Terna ha potuto stringere accordi con associazioni ambientaliste come WWF, Legambiente e Greenpeace Italia e ha instaurato un dialogo costante con il territorio, dalle autorità ai cittadini; dialogo che è strategico anche per attenuare fenomeni come il NIMBY (Not In My Back Yard), inevitabile reazione al modello di sviluppo delle infrastrutture adottato.
Terna e Iride, attraverso strumenti come lo stakeholder engagement (coinvolgimento di tutti i vari attori in campo), il dibattito pubblico e la meticolosa attenzione alla centralità delle esigenze dei vari territori italiani, si impegnano per una crescita culturale in materia di analisi delle dinamiche sociali allo scopo di armonizzare il rapporto tra collettività e infrastrutture: spiegare chiaramente ai cittadini le potenzialità del progetto può fare la differenza.