Dopo la firma del presidente della Repubblica e l’approdo in Senato a dieci giorni dal varo del consiglio dei ministri, la legge di Stabilità comincia questa settimana il suo percorso in Parlamento. L’obiettivo è quello di arrivare ad un via libera della commissione Bilancio di Palazzo Madama entro lunedì 23 novembre con l’ok dell’Aula entro il 29 novembre.
Previsto per domani l’avvio dell’esame della commissione Bilancio dovrà esprimersi con un parere preliminare sul contenuto proprio e su eventuali materie estranee. Entro mercoledì 28 novembre dovrebbe arrivare il dossier del servizio Bilancio. Per lunedì e martedì della prossima settimana sono confermate le audizioni di rito. Nella stessa settimana ci sarà la discussione generale e la fissazione del termine per gli emendamenti. Dalla settimana seguente, quella che parte da lunedì 9 novembre, l’esame in commissione Bilancio entrerà nel vivo.
Il presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, ha dichiarato: “I temi che ci interessano più da vicino sono quelli della previdenza e del lavoro. La settima salvaguardia degli esodati è una scelta sacrosanta del Governo: esamineremo con cura il testo per capire chi è incluso e chi è ancora escluso. Salvaguardare altri 30.000 lavoratori – continua Damiano- è positivo e importante ed è anche il risultato della battaglia condotta dalla Commissione lavoro della Camera ma, secondo i dati dell’INPS, ne mancano ancora 20.000 all’appello. Si tratta di persone che non possono essere abbandonate. Invece, per quanto riguarda Opzione Donna – aggiunge il deputato Pd -, sarebbe inconcepibile escludere dalla normativa, come pare, le lavoratrici che compiono gli anni nell’ultimo trimestre del 2015. Siamo anche curiosi di esaminare le cifre relative alle coperture finanziarie, a nostro avviso gonfiate come al solito. Per la no tax area dei pensionati – prosegue – la sua equiparazione a quella dei dipendenti privati, andrebbe anticipata al 2016. Infine, per quel che concerne gli incentivi del contratto a tutele crescenti, la loro riduzione ad un tetto massimo a 3.250 euro, cioè del 60% rispetto al livello precedente e la limitazione a 2 anni, devono essere corrette. Manteniamo i 3 anni e, per il sud, confermiamo le regole del 2015, cioè un tetto massimo di 8.060 euro di decontribuzione per i nuovi assunti”.



























