In Italia, le donne trovano difficoltà nel combinare la maternità e lavoro retribuito, e spesso devono scegliere tra lavorare e avere figli. Lo scrive l’Ocse, nella nota dedicata al nostro Paese del primo rapporto su famiglie e politiche familiari. Per l’organizzazione il risultato è pochi bambini e un basso tasso di occupazione femminile, al 48% contro una media Ocse del 59%
“Dato che vorrebbero prima acquisire una posizione solida nel mondo del lavoro, le generazioni più giovani postpongono la nascita dei bambini – spiega lo studio – situazione che aumenta la possibilità di non aver figli del tutto”. Di conseguenza, cala il tasso di fertilità e aumenta il numero di donne senza figli, che sono per esempio il 24% tra quelle nate nel 1965, contro il 10% appena della vicina Francia.
A complicare la situazione, nota ancora l’Ocse, c’è la limitata flessibilità nell’orario di lavoro per i genitori. “Meno del 50% delle aziende con 10 o più dipendenti offrono opzioni a tempo flessibile – afferma il rapporto – e il 60% dei lavoratori non ha controllo sui propri orari di lavoro”. Mantenere una lavoro a tempo pieno diventa così “difficile, anche per il limitato accesso a servizi di cura esterni alle scuole”. L’alternativa diventa quindi il lavoro part time, che in Italia è scelto dal 31% delle donne occupate, e dal 7% degli uomini. (LF)
Quotidiano online del lavoro e delle relazioni industriali
Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri,
Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu

























