Un miliardo e 287 milioni di euro assegnati nel Def alla società Stretto di Messina Spa. Una misura di “eccezionale gravità”, secondo il capogruppo di Sel alla Camera, Arturo Scotto, che, in una interrogazione al ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi, chiede di “correggere” e insieme di “chiarire in via definitiva che questo Governo non intende in alcun modo riaprire il dossier teso alla realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina”. “Questo finanziamento – afferma il capogruppo di Sel – è il segno di una continuità tra gli anni di Berlusconi e la nouvelle vague di Renzi. Questo atto si iscrive dentro una scelta ben chiara che il governo ha fatto negli ultimi mesi di sostenere grandi opere e non la più grande opera di cui ha bisogno il nostro Paese: il riassetto idrogeologico e la messa in sicurezza”.
Protesta anche il Movimento 5 Stelle: “Renzi – dichiara Alberto Airola, capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato – resuscita il ponte sullo Stretto di Messina e rottama se stesso quando il 3 ottobre 2012 in visita ai terremotati di Sulmona dichiarava: ‘Continuano a parlare dello Stretto di Messina, ma io ritengo che gli 8 mld a disposizione per questa opera dovrebbero essere dirottati sulla scuola pubblica per la realizzazione di nuovi edifici e per rendere più moderne e sicure’. Non occorre aggiungere altro sulla totale inaffidabilità di Renzi. Intanto con la rinascita del progetto del Ponte sullo Stretto, mafia e affaristi del cemento ringraziano”.
Per il leader dei Verdi, Angelo Bonelli, “il rifinanziamento del ponte sullo stretto di Messina è uno schiaffo all’Italia che annega sotto il fango del dissesto idrogeologico. Mai avremmo potuto pensare che una simile opera potesse essere resuscitata grazie alla puntuale strategia del ministro Lupi di rottamare l`Italia. Il Ponte sullo Stretto di Messina, voluto da Berlusconi, ha un costo stimato di 8,5 miliardi di euro”.
“Con gli 8,5 miliardi di euro del Ponte sullo Stretto – insiste Bonelli – si potrebbero realizzare 90 km di metropolitana o 621 Km di rete tranviaria, acquistare 3.273 tram e 23.000 autobus ecologici rivoluzionando il trasporto pubblico nelle nostre città e affrontare finalmente il problema dei pendolari che vivono una situazione drammatica. Oppure affrontare il dramma dell’Italia che frana con un piano per la difesa del sul che potrebbe dare 200.000 posti di lavoro”.
F.P.


























