I sindacati metalmeccanici territoriali della Sardegna Fiom Cgil, Fsm Cisl e Uilm hanno denunciato una “situazione sempre più grave per quanto riguarda i circa 60 dipendenti rimasti in carico alle aziende Sider Alloys-GMS” e hanno chiesto una convocazione urgente al Mimit: “si cambino definitivamente le prospettive industriali dello stabilimento di alluminio primario di Portovesme, che non può vedere il futuro con l’attuale proprietà”.
I problemi che lo stabilimento ha accumulato negli ultimi sette anni, hanno spiegato i sindacati, sono tanti, in particolare una produzione slittata “in considerazione della scarsa affidabilità aziendale”. Una affidabilità della proprietà carente, giudizio ribadito anche dal segretario generale della Fiom Sardegna, Roberto Forresu, in una intervista rilasciata a Il diario del lavoro. Inoltre, hanno precisato i sindacati in una nota congiunta, a queste gravi mancanze si sono aggiunti debiti accumulati con appaltatori, fornitori e istituzioni, “nonché la gravissima situazione nel mancato rispetto dell’ambiente, che ha portato al ‘sigillo’ di diversi reparti.”
Per i sindacati, l’ultima azione che rende la situazione insostenibile, è il mancato pagamento delle retribuzioni dei lavoratori: “si registra che solo il 2 luglio si è provveduto al pagamento della mensilità di maggio, mentre risultano ancora da pagare il welfare, l’elemento perequativo, i fondi pensione e quelli sanitari maturati.”
Inoltre è singolare il motivo del mancato pagamento della cassa integrazione (sempre di maggio), per i lavoratori della Gms: “Parrebbe – precisano i sindacati – che la GMS (di proprietà della SiderAlloys), non abbia pagato la consulente, e quest’ultima, non abbia inviato gli ‘uniemens cig’ all’Inps, per il pagamento che l’ente avrebbe dovuto versare ai dipendenti, per il periodo in cui sono stati in cassa integrazione”.
Insomma, una crisi che invece di migliorare nel tempo è “una continua involuzione, che necessità di una discontinuità immediata nella gestione della fabbrica”. Infine, i sindacati sono preoccupati dalle voci sulle visite in stabilimento che gli istituti bancari si presterebbero ad effettuare per il 15 luglio: “quale sarebbe lo scopo? Solo ipotizzare di dare ulteriori opportunità all’attuale management, impongono una immediata discussione ai massimi livelli, che non possono non tener conto della totale contrarietà delle organizzazioni sindacali”.
E.G.




























