di Furio Colombo
Il lavoro è l’ostacolo. Costa troppo. E’ troppo protetto. E’ la causa della crisi.
Nell’epoca della cieca deregolamentazione, del tracollo dei colossi finanziari, della caduta delle borse, della confusa fuga dal crollo, domina e si estende il disprezzo per il lavoro. Imprenditori, dirigenti e finti espetti pensano di risolvere il malessere delle imprese con l’eliminazione arbitraria e compulsiva di personale utile o addirittura prezioso. Il risultato sono aziende svuotate di progetti e persone, cittadini sempre più soli con destini segnati. Furio Colombo compie un’impietosa analisi della situazione attuale del lavoro e ne descrive la condizione futura: il lavoro italiano sarà sempre più precario e svalutato. Ma che cosa accadrà quando i diritti dei lavoratori saranno del tutto cancellati? Senza il lavoro quale sarà il destino della democrazia?



























