Si è aperto nei giorni scorsi il tavolo nazionale sulla chimica presso il ministero dello Sviluppo economico. Alberto Morselli, segretario generale della Filcem Cgil, cosa vi aspettate da questo confronto?
Che si affrontino concretamente i nodi dell’industria chimica. Il settore deve recuperare appeal, la chimica è un asset strategico per lo sviluppo del Paese che riguarda anche il benessere della società. Serve più solerzia e molta più concretezza sulla ricerca, perché il settore vive se comincia a pensare al futuro investendo oggi. E per rendere l’asset strategico con la formazione dobbiamo incrementare ancora di più le competenze dei lavoratori del settore.
Che altro?
I tempi per ottenere le autorizzazioni a produrre o a modificare gli impianti non devono essere decennali. I ritardi, anziché ridurre l’impatto ambientale, peggiorano la situazione perché molto spesso gli investimenti riguardano anche a questo aspetto. Bisogna coinvolgere i soggetti interessati, ma alla fine si deve decidere e trovare le modalità per realizzare ciò che si è stabilito.
Siete soddisfatti di questo primo incontro?
Il giudizio è positivo, il ministro si è impegnato per procedere bene e celermente. Ora bisogna passare ai fatti. Tra le priorità c’è la gestione delle tante crisi, che soprattutto riguardano i grandi petrolchimici che soffrono per via degli investimenti collegati alle autorizzazioni. Quindi, il tavolo deve vedere anche l’integrazione degli altri soggetti istituzionali coinvolti nel rilancio del settore.
Quindi serve insieme il rilancio e la soluzione delle crisi?
Il tavolo riguarda lo sviluppo, ma non si può parlare di sviluppo se non c’è anche una risoluzione delle crisi che abbiamo, a partire dai petrolchimici di Priolo, di Brindisi, della Sicilia e della Sardegna. E’ importante affrontarle per dare prospettive a questi siti e ai lavoratori che occupano.
A questo dovrebbe servire l’osservatorio.
E’ lo strumento ideale che è in grado di fare anche delle proposte concrete che riguardano il rilancio del settore da una parte, ma anche le modalità con cui il rilancio può essere realizzato nelle singole realtà, individuando delle reciprocità tra i cittadini che abitano in quel sito e l’attività industriale che lì si deve svolgere.
Ma il settore come sta andando?
Nella chimica ci sono molte aziende che vanno bene. Tra le caratteristiche ricorrenti tra queste imprese c’è la propensione, anche da parte delle Pmi, alla crescita, all’internazionalizzazione, all’innovazione. Dovremmo guardare a queste peculiarità e riprodurle laddove non ci sono.
Giorgia Fattinnanzi

























