Dopo due mesi e mezzo di trattativa e neanche un’ora di sciopero, è stato firmato il contratto integrativo alla Indesit. Angelo Stango, direttore delle risorse umane, quali sono i punti più importanti dell’accordo?
Escono rafforzate sia le relazioni industriali che la concertazione, abbiamo create nuove commissioni e rafforzato il sistema informativo. E ci sono interessanti novità sui contratti a termine.
Quali?
Da anni abbiamo valutato che, se vogliamo creare un buon clima aziendale e superare la precarietà, bisogna uscire dal concetto stesso di precarietà. Anni fa alla Indesit i contratti flessibili a volte sono arrivati al 20% del totale. Se si concordano con il sindacato delle percentuali di utilizzo, di fatto si istituzionalizza quella quota. Perché, fino a quando le aziende sono entro quelle percentuali, tendono a non assumere.
Come avete pensato di uscirne?
Abbiamo creato dei bacini in cui confluiscono tutti coloro che hanno lavorato alla Indesit, anche solo per un giorno, entrando in una graduatoria. Così tutte le assunzioni che vengono fatte, o come interinali, o a tempo determinato o indeterminato, rispettano il criterio di anzianità di permanenza nel bacino.
Cosa vuol dire in termini concreti?
Per un’azienda vuol dire massima flessibilità al di fuori delle percentuali e delle causali. I sindacati hanno due strumenti: tutte le assunzioni vengono fatte in base a criteri di anzianità e si fanno verifiche annuali. Se si consolidano i volumi produttivi, consolidiamo anche l’occupazione. Con questo criterio pensiamo che un lavoratore non si senta più precario, ma parte di una sfida. Questo concetto è ormai radicato alla Indesit.
E funziona?
Sì, ma abbiamo visto che si possono creare delle anomalie. Per questo abbiamo deciso in questo contratto di stabilire un termine di permanenza nel bacino: 36 mesi nel 2007, 35 nel 2008 e 34 nel 2009. Dopo questo termine i lavoratori vengono assunti a tempo indeterminato.
A conferma che la contrattazione di secondo livello è più innovativa?
Siamo usciti da un tabù. Il meccanismo presenta due difficoltà. Per il sistema delle aziende poiché si stabilisce quasi un automatismo, anche se è prevista una verifica, e per il sindacato che ha accettato un termine abbastanza lungo. Si tratta di una norma interessante. Stabilito un termine si supera la sommatoria, la differenza tra interinali e tempo determinato, le percentuali e le causali. Si lavora in base ad una sfida, il sindacato concede flessibilità ma, se si vince, l’azienda deve assumere a tempo indeterminato.

























