I sindacati hanno rotto le trattative con l’Ance per il rinnovo del biennio economico del contratto degli edili e hanno proclamato 8 ore di sciopero per il 14 marzo. Domenico Pesenti, segretario generale della Filca Cisl, perché questa decisione?
Dopo sei mesi di trattativa non riusciamo ancora ad entrare nel merito degli aumenti economici per il secondo biennio e a far partire la contrattazione territoriale che, secondo quanto previsto dal contratto, che doveva essere già operativa dal primo gennaio 2006, quindi siamo a già due mesi di ritardo.
Avete espresso un giudizio pesante sull’atteggiamento dell’Ance.
Il confronto è su due questioni: il biennio economico e il secondo livello contrattuale. L’Ance ci ha posto la necessità di fare un accordo anche su altri temi, ovvero la revisione della responsabilità in solido delle imprese e la liberalizzazione della mobilità dei lavoratori sul territorio. Per noi il primo punto è impossibile da accogliere perché è una delle condizioni per governare il cantiere rispetto a tutti i subappalti che ci sono.
E sul secondo punto?
Nel nostro settore abbiamo contratti territoriali a cui l’impresa deve fare riferimento e, se manda i lavoratori in altre province, deve applicare quello che è previsto in quella regione. Ora l’Ance ci chiede di allentare questo meccanismo, mantenendo i lavoratori iscritti alla cassa edile di riferimento dell’impresa. Questo per noi è possibile farlo, ma a condizione di poter verificare e controllare l’effettiva regolarità dell’inquadramento dei lavoratori e della loro regolare assunzione. Senza questa garanzia, rischiamo di andare verso un abbassamento dei meccanismi di controllo e quindi a un ulteriore rischio di precarizzazione dei lavoratori del settore edile.
Oltre allo sciopero del 14, quali altre iniziative metterete in campo?
Faremo una serie di iniziative locali. Inoltre, abbiamo invitato le nostre strutture a chiedere l’apertura delle trattative territoriali, che dovevano essere già aperte dal primo gennaio. Ma, senza l’accordo nazionale di sblocco della richiesta massima, le varie strutture Ance non aprono le trattative. Noi invitiamo le nostre strutture a chiedere l’apertura dei vari tavoli regionali.

























