“Siamo pronti, nonostante le divergenze che sono ampie, a riprendere il dialogo con i sindacati sul rinnovo del contratto ma non con uno stato di agitazione in corso. Nel momento in cui si proclama uno stato di agitazione e si annuncia il blocco delle flessibilità c’è di fatto un atto diretto che ferma inevitabilmente il confronto”. Così, Stefano Franchi direttore generale Federmeccanica, spiega, l’epilogo del negoziato di oggi arrivato anche “un pò a sorpresa”. “Il bilancio pensavamo di potesse fare alla fine. Certo ci aspettavamo posizioni diverse e distanze profonde ma pensavamo che si potesse trarre un giudizio al termine della trattativa perché il salario è solo una delle componenti del contatto”, spiega.
La responsabilità dello stallo in cui è piombata la vertenza delle tute blu, dunque, è per Federmeccanica dei sindacati. “Fino a che non hai chiuso un percorso non puoi proclamare lo stato di agitazione. Evidentemente i sindacati hanno già elaborato una valutazione finale”, prosegue Franchi che rivendica sul salario una “coerenza che assicura un contratto di garanzia”.
“Sul salario – spiega – abbiamo mantenuto sempre la stessa coerenza di fondo; come nel 2016 anche oggi in presenza di una crisi ben più grave il contratto assicura garanzie importanti come quelle per cui i minimi sono legati al solo recupero dell’inflazione, del costo della vita. Ma abbiamo dato anche ampia disponibilità ad estendere il premio di Risultato per portare l’attuale 70% di lavoratori coperti dal Pdr al 100%. Per noi è importante infatti – conclude- distribuire la ricchezza dove è stata prodotta”.
La posizione assunta da Federmeccanica nella trattativa con i sindacati per il rinnovo del contratto è stata “coerente e pragmatica, figlia della realtà del momento”. Nei primi sette mesi – ricorda Franchi – si è registrano un crollo del 21% della produzione industriale e un calo del 16% dell’export. “In una crisi travolgente avere un contratto di garanzia che assicura salari legati al costo della vista è importante”.
Che le distanze fossero ampie lo sapevamo – conclude – ma noi fin dall’inizio siamo stati coerenti con la realtà che stiamo vivendo. Proponiamo di portare avanti un modello di garanzia migliorabile, diffondendo i premi di risultato. Con pragmatismo e con una visione del futuro”.
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