Il Misery index di Confcommercio, a febbraio, si è attestato su un valore stimato di 17,8 in aumento di sette decimi di punto rispetto a gennaio. Lo ha reso noto Confcommercio.
Il peggioramento dell’indicatore, è determinato in misura preponderante dal rialzo dei prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto; vi contribuisce anche il modesto deterioramento della componente legata alla disoccupazione.
Prende corpo il rischio che il prolungarsi della stagnazione produttiva induca ad un peggioramento più evidente del mercato del lavoro, ampliando l’area del disagio sociale, ancora ben più vasta rispetto ai minimi pre-crisi.
A febbraio il tasso di disoccupazione ufficiale si è attestato al 10,7%, in aumento di due decimi di punto rispetto al mese precedente e in diminuzione di un decimo nel confronto con lo stesso mese del 2018. Il dato è sintesi di una diminuzione congiunturale degli occupati (-14mila) e di un aumento delle persone in cerca d’occupazione (+34mila). Nel confronto con febbraio 2018 si conferma la tendenza positiva, con una variazione di 113mila unità nel numero di persone occupate ed un calo di 39mila disoccupati
A completare il quadro si evidenzia come a febbraio 2019, per la prima volta dopo tre anni, si sia registrato, nel confronto annuo, un aumento delle ore autorizzate di Cig (+25,6%). Il fenomeno, derivante esclusivamente dagli andamenti della Cig straordinaria, rappresenta un campanello d’allarme di come le difficoltà delle imprese potrebbero trasferirsi, a breve, in misura più sensibile sul mercato del lavoro. Questa tendenza associata ad un aumento del tasso di utilizzo della cassa ha determinato un incremento delle ore di Cig effettivamente utilizzate destagionalizzate e ricondotte a Ula sia su base congiunturale sia tendenziale. Un andamento sfavorevole si rileva anche dal lato degli scoraggiati.