“L’impatto sul tasso di variazione del Pil reale della manovra di bilancio nel suo complesso è di 0,6 punti percentuali nel 2019, 0,5 punti nel 2020 e 0,3 punti percentuali nel 2021.” E’ quanto ha riferito il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, durante l’audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato.
“Nel dettaglio – ha proseguito Tria – la disattivazione parziale dell’aumento delle aliquote Iva che comporta un onere di 12,5 miliardi ha un impatto sul tasso di crescita del Pil pari a +0,2 punti percentuali nel 2019; il reddito di cittadinanza e l’anticipo pensionistico che costano 16 miliardi vedono un impatto di variazione sul Pil di +0,3 punti; la flat tax che vale 600 milioni ha un impatto di +0,1 punti. Quanto agli investimenti che il governo stima ammontare a 3,5 miliardi di “risorse aggiuntive”, +0,2 punti; le misure che riguardano gli incentivi agli investimenti e gli interventi di spesa per il pubblico impiego per 1,8 miliardi (+0,1% Pil); impatto “positivo” si ascrive anche alle spese indifferibili per 2,3 miliardi (+0,1). Infine, le coperture (6,9 miliardi di tagli e 8,1 miliardi di entrate) riducono il Pil di 0,4 punti”.