Sono 144, al 30 giugno di quest’anno, i tavoli di crisi aperti presso il ministero dello Sviluppo economico. Ammontano a 189mila i lavoratori coinvolti. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, in Aula alla Camera per un’informativa urgente del governo sullo stato dei tavoli di crisi aperti presso il ministero dello Sviluppo economico.
“Le ragioni della crisi – ha detto Di Maio – sono legate all’impoverimento del nostro Paese negli ultimi anni”, puntando il dito in particolare contro il fenomeno delle delocalizzazioni e ricordando che “ben 31” di questi tavoli di crisi “sono interessati da cessazione d’attività e delocalizzazione”. Dunque “il processo di delocalizzazione non può essere considerato marginale e merita la massima attenzione.
In cima alla lista delle aziende in crisi spicca Telecom Italia-Tim. “I sindacati hanno chiesto un incontro per discutere dell’apertura da parte del gruppo delle procedure per l’erogazione della Cassa integrazione straordinaria, al fine di gestire 4.500 esuberi. A giugno si è chiuso l’accordo sulla trattativa Tim, evitando in tal modo la cassa integrazione a circa 30 mila lavoratori. Preme evidenziare che su tale vicenda – ha assicurato – continuerà ad esserci massima attenzione da parte del governo. Il Mise, infatti, seguirà gli sviluppi dell’attuazione del nuovo piano industriale dell’Azienda”, ha detto Di Maio.
Per quanto riguarda il caso Italia on-line, l’azienda -ex Seat PagineGialle, “ha avviato nei mesi scorsi la procedura di licenziamento collettivo per 400 dipendenti, la maggior parte nella sede di Torino. Dopo aver incontrato i lavoratori, si è raggiunto, ad un tavolo di crisi con l’azienda, un primo passo affinché ciò non avvenga, con il recupero di circa 100 lavoratori. Il governo – ha detto – sta ancora procedendo verso il grande obiettivo di una soluzione positiva del tavolo in corso”.
Poi “c’è massima attenzione” da parte del governo sulla vicenda Bekaert, multinazionale belga che ha deciso di chiudere lo stabilimento di Figline e Incisa Valdarno per delocalizzare in Romania. “Alla luce della chiusura da parte dei vertici dell’Azienda a trovare una soluzione che possa salvare ben 318 lavoratori diretti e circa 100 dell’indotto (ovvero più di 400 famiglie), è stata già presentata un’interrogazione alla Commissione Europea affinché venga fatta chiarezza su eventuali violazioni delle direttive UE da parte della Bekaert per capire quali siano le azioni concrete che la Commissione intende portare avanti per risolvere il problema delle delocalizzazioni selvagge e dei paradisi fiscali presenti tutt’oggi in Europa”.
“Peraltro – aggiunge Di Maio – durante l’incontro con l’azienda al Mise si è registrata una mancanza di rispetto verso l’umanità delle persone e le istituzioni italiane da parte della multinazionale”. Di Maio ha detto che punta “a sensibilizzare la proprietà della multinazionale a collaborare con il governo italiano. La settimana prossima si riaggiorna il tavolo generale presso il ministero dello Sviluppo Economico”.
Di Maio ha poi citato i casi Invatec del Gruppo Medtroni e Comdata. Per quest’ultima “il nuovo tavolo è aggiornato a domani presso il ministero dello Sviluppo e presso il ministero del Lavoro”.
Infine, il ministro ha fatto riferimento ad Alitalia ed Ilva e, in particolare su quest’ultima vicenda, ha affermato che “è stata chiesta ad Arcelor Mittal un controproposta migliorativa che è all’esame in queste ore”., poiché “non sono stati considerati soddisfacenti da questo governo il piano occupazionale e il piano di tutela ambientale” e pertanto sono state richieste “maggiori garanzie al gruppo, il quale in queste ore si sta confrontando con i commissari”.
E in conclusione ha annunciato: “Ho deciso di aprire la partecipazione ai tavoli di crisi a quattro parlamentari, ossia, a due rappresentanti della maggioranza e a due rappresentanti dell’opposizione, per assicurare la vicinanza dei parlamentari del territorio alle imprese e ai lavoratori in momenti delicati come quelli dei tavoli di crisi”.