Sono arrivate nella mattinata di lunedì 19 marzo le lettere di licenziamento per 30 dipendenti di Roma Multiservizi. La procedura di licenziamento collettivo era stata avviata il 26 settembre del 2017 e si era conclusa con un verbale di mancato accordo presso la regione Lazio lo scorso 8 febbraio. “Una soluzione inaudita e strumentale”, commentano in una nota Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti di Roma e del Lazio, che ricordano come l’azienda abbia “rifiutato ogni forma di dialogo perché aveva già deciso, sin dall’inizio, di licenziare”.
L’azienda aveva già respinto la proposta dei sindacati di ricorso agli ammortizzatori sociali a rotazione per tutti i dipendenti coinvolti e proposto invece una ricollocazione operativa sul territorio a parità di stipendio che è stata rifiutata dai lavoratori. Tuttavia, nelle lettere inviate, la ricollocazione è stata riavanzata come alternativa ai licenziamenti, dando 7 giorni di tempo ai lavoratori per potervi accedere.
Durante l’ultimo incontro risalente a mercoledì scorso, i lavoratori erano stati rassicurati su una possibile soluzione alternativa dall’assessore Gennaro che ha riaggiornato le parti a mercoledì prossimo, il 21 marzo.
“L’obiettivo della Roma Multiservizi è quello d’avere uno strumento di pressione, nei confronti di Roma Capitale, per ottenere più appalti e fatturazione?”, si chiedono i sindacati, secondo i quali l’amministrazione capitolina, sindaca Raggi in testa, “non può sfuggire alle sue responsabilità e doveri istituzionali”.
Vista l’indisponibilità al dialogo, Filcams, Fisascat e Ultucs si preparano ad attivare forme di protesta ancora più incisive: “Faremo presidi in Campidoglio, davanti la sede della Roma Multiservizi, di Ama e Manutencoop”, annunciano. “Le iniziative saranno rivolte anche contro tutti coloro che si sono resi responsabili e/o complici di questa gravissima situazione. Coinvolgeremo lavoratori e delegati anche di altri appalti di tutto il Lazio per rivendicare con forza la dignità delle persone e per chiarire una volta per tutte che il lavoro non è una merce e che i problemi delle aziende non possono riversarsi sempre e solo sui lavoratori. Continueremo a lottare fino a quando non verranno ritirati i licenziamenti”.
Per il segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio, Michele Azzola, si tratta “ricatto inqualificabile dell’azienda. Giocare con i lavoratori e i loro diritti, mettere alla porta trenta persone che da anni operano in azienda con i metodi adottati da Multiservizi – afferma Azzola – è per la Cgil del tutto inaccettabile. Reagiremo con durezza davanti a un ricatto che riporta le lancette dell’orologio agli inizi del Novecento”.