“Un’intesa importante in coerenza e nel rispetto delle priorità definite nel piano strategico nazionale di vaccinazione”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, commentando l’accordo tra il governo e le parti sociali. “Due protocolli che confermano la centralità del valore della protezione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e nel Paese e che con il contributo dell’Inail, dimostrano l’importanza di un lavoro condiviso per combattere e sconfiggere il virus” ha concluso.
“È un segnale di grande responsabilità la sigla stasera del Protocollo nazionale sulle vaccinazioni nei luoghi di lavoro, così come anche, la revisione ed aggiornamento del Protocollo condiviso del 24 aprile 2020”. È quanto sottolinea il Segretario Generale della Cisl, Luigi Sbarra.
“Ancora una volta – prosegue – le Parti sociali, con il sostegno dei Ministri del Lavoro, Salute, Sviluppo Economico e dell`Inail, guardando al merito delle questioni e all`urgenza rappresentata dall`aumentare i presidi vaccinali per raggiungere al più presto la copertura totale della popolazione, hanno trovato un terreno comune di condivisione, individuando i luoghi di lavoro come spazi per poter favorire la vaccinazione. Un`operazione di sanità pubblica che trova nelle parti sociali la più ampia disponibilità nell`impiego di energie, risorse, capacità organizzative e gestionali per vincere la dura battaglia contro il virus che da ormai troppo tempo sta piegando il nostro Paese”.
“Una azione preventiva e tempestiva – prosegue ancora Sbarra – per essere pronti a quando, con l`arrivo delle nuove forniture di vaccini, che auspichiamo siano nelle quantità e disponibilità attese, si potrà davvero procedere con una vaccinazione di prossimità rivolta a tutti gli occupati, indipendentemente dalle tipologie contrattuali. La revisione del Protocollo condiviso del 24 aprile 2020, è uno strumento di regolazione che ha garantito quel difficile equilibrio tra contrasto alla diffusione del virus e prosecuzione delle attività lavorative, garantendo tutela per tutte le lavoratrici e lavoratori e che ha permesso oggi di poter considerare i luoghi di lavoro come spazi sicuri nei quali poter procedere con le vaccinazioni”.
“Il modello partecipativo alla base della tutela della salute e sicurezza sul lavoro ha ancora una volta dimostrato essere la via privilegiata da perseguire; i Comitati aziendali e territoriali, quale espressione del confronto e collaborazione tra parti datoriali e rappresentanze sindacali, nati per la gestione delle misure previste dal protocollo condiviso, ne sono la prova. Un segnale positivo per tutto il paese” conclude.
“Con la firma di questi accordi abbiamo ottenuto un grande risultato: la sicurezza prima di tutto. La pandemia costringe tutti a comportamenti corretti e coerenti. Non sono tollerabili differenziazioni sulla base di aree geografiche e di scelte politiche”. Lo afferma il Segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri.
La Uil in particolare, si legge in un comunicato, “ha apprezzato la conferma del principio (inizialmente messo in discussione) secondo cui la mancata attuazione del primo dei due Protocolli determina la sospensione dell`attività fino al ripristino delle condizioni di sicurezza. Particolare attenzione, poi, è stata posta all`individuazione di soluzioni che risolvano problematiche di affollamento o a rischio di contagio. È stata, inoltre, ampliata la concezione di lavoratore come destinatario del provvedimento e, quindi, delle relative tutele, oltre la sola figura del dipendente”.