“Il decreto-legge avvia un`azione riformatrice in vari ambiti e dimostra la capacità di rispettare le tempistiche concordate con l`Ue, contribuendo così anche al clima di fiducia verso il nostro Paese”. Occorre, però, che questo processo riformatore non si fermi ma prosegua nel tempo, coinvolgendo i corpi intermedi. A sottolinearlo è il direttore generale di Confindustria, Francesca Mariotti, in audizione, presso le Commissioni riunite Affari costituzionali e Ambiente della Camera, sul dl Semplificazioni e sulla Governance del Pnrr.
Secondo Confindustria, dunque, è importante “confermare, se mai rafforzandoli, la logica di fondo e i contenuti qualificanti di questo provvedimento, perché si tratta di scelte coerenti con la sfida storica che abbiamo davanti, ma anche perché, per affrontarla, operatori economici e amministrazioni avranno bisogno di un quadro normativo certo e stabile nel tempo”.
Ma l`azione riformatrice “di ampio respiro non si esaurisce con questo decreto” e per questo “ci aspettiamo, infatti, la stessa puntualità ed efficacia – ha osservato Mariotti – per gli altri interventi previsti dal Pnrr per la riforma della nostra pubblica amministrazione”.
Secondo Confindustria, dagli effetti del Piano “dipenderanno le prospettive economiche dei prossimi anni. Prospettive su cui continuano a pesare alcune fragilità del nostro Paese. Mi riferisco, ad esempio, ai tempi di approvazione dei progetti, incluse le fasi autorizzative”, ha spiegato.
Emblematici, secondo Mariotti, i dati sulla realizzazione di impianti per la gestione dei rifiuti urbani, diffusi dalla Corte dei conti: su 1.841 interventi finanziati nel periodo 2012-2020 per oltre 1,5 miliardi di euro, oltre un terzo dei finanziamenti (37%) insiste su opere che non sono state avviate. La durata media delle opere si attesta sui 4,3 anni, con più del 60% del tempo assorbito dalla progettazione.
“L`ultimo monitoraggio realizzato dell`Ance – ha aggiunto il d.g. di Confindustria – ha poi censito 739 opere bloccate per un valore di circa 72 miliardi di euro. Circa il 70% di queste è ferma a monte della gara per motivi legati alle autorizzazioni, tra cui quelle ambientali. I problemi sulle procedure per l`affidamento dei contratti pubblici trovano conferma nell`ultimo rapporto europeo, relativo al 2019, nel quale l`Italia è tra i 7 Paesi con la peggiore performance insieme a Spagna, Portogallo, Slovenia, Malta e Grecia. A ciò si aggiunge un fattore contingente molto negativo, valea dire l`innalzamento dei prezzi delle materie prime a livello internazionale, che rischia di bloccare o rallentare l`esecuzione delle commesse pubbliche”.
Sul fronte della transizione energetica, Confindustria ha stimato che rispetto alla traiettoria di sviluppo delle rinnovabili definita nel Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (Pniec), “abbiamo un ritardo di circa il 40%, dovuto in larga parte a barriere amministrative. L`inefficienza burocratica in questo settore può portare, da qui al 2030, maggiori costi per oltre 600 milioni di euro l`anno, di cui circa 400 relativi ai soli investimenti per le rinnovabili elettriche”.
L`emergenza pandemica ha poi acuito “una debolezza endemica del nostro sistema istituzionale, ossia la conflittualità tra i diversi livelli di governo, che spesso ostacola l`implementazione di politiche pubbliche di ampio respiro.
Il Dl incide su alcuni di questi nodi dell`azione pubblica (es.
fasi autorizzative e snellimento delle procedure degli affidamenti) e centra determinati obiettivi di razionalizzazione normativa, disegnando una governance del Pnrr efficiente, rafforzando la capacità amministrativa in settori ad alta complessità tecnica e prevedendo procedure ad hoc per alcune opere strategiche. Ciò anche mediante il rafforzamento dei poteri sostitutivi per superare le inerzie e risolvere conflitti”.
In sostanza, il Dl “avvia un processo riformatore che, sebbene legato al Pnrr, potrà contribuire a innovare l`ordinamento a regime. Ciò a patto che i prossimi provvedimenti abbiano la medesima ambizione, in modo da produrre effetti permanenti sulle nostre amministrazioni, anche al fine di rafforzarne le capacità gestionali e favorire, così, la realizzazione di investimenti innovativi in partnership pubblico-privato”, ha concluso.
TN