“Innalzare il costo del lavoro senza un corrispondente aumento della produttività rischia di creare un cortocircuito che potrebbe avere conseguenze importanti e forse addirittura irreversibili per alcuni settori produttivi”. Lo afferma Maurizio Stirpe, vicepresidente di Confindustria con delega alle relazioni sindacali, in un’intervista a La Stampa, in relazione alla richiesta dei sindacati di alzare i salari per contastare il rialzo dell’inflazione.
“Il mondo delle imprese è fortemente sotto pressione in questo momento – aggiunge – a causa di diversi fattori che vanno dalla carenza e l`aumento dei prezzi di materie prime, al caro energia, fino ad un sensibile innalzamento dei costi finanziari per i mutui di nuova stipula, determinato dal rialzo dei tassi di interesse”.
“Occorre affrontare il problema attraverso l`utilizzo di strumenti mirati – prosegue Stirpe -. Ovvero, se si ritiene che la crisi dei prezzi sia di carattere congiunturale, credo che debba essere affrontata con il sistema dei ristori a tempo, come il governo sta già facendo. Se invece il problema fosse di natura strutturale, bisognerebbe creare strumenti che non facciano aumentare il costo del lavoro, evitando di penalizzare la competitività delle imprese”.
E.G.