“L`assenza di Whirlpool oggi al Mise è un fatto grave. Dispiace che di fronte a un invito del governo l`azienda non partecipi. È un modo di procedere che stigmatizziamo e che non aiuta. L`incontro è stato convocato a campagna elettorale conclusa per non alimentare strumentalizzazioni. L`assenza dell`azienda è singolare ma il governo proseguirà il percorso intrapreso anche in futuro, con i nuovi ministri”. Lo affermano i ministri dello sviluppo economico e del Lavoro, Giancarlo Giorgetti e Andrea Orlando, secondo quanto riporta una nota a margine del tavolo Whirlpool che si è svolto oggi al Mise.
“Bisogna creare le condizioni, ora non aiutano, in Europa per invogliare le imprese a operare qui. Quello che vorremmo assicurare è che questo governo, finché in carica – proseguono – porrà tutta l`attenzione sui dossier, in particolare su questo e auspichiamo che l`afflato che si è verificato sulla vicenda Wartsila si possa concretizzare anche in questo caso. Ci auguriamo che Whirlpool, a differenza di Wartsila, decida di collaborare con le istituzioni e i sindacati vista la gravità della situazione”.
“Ora ci aspettiamo che ci sia una reazione è una presa di posizione forte per il mantenimento occupazionale di Whirlpool in Italia da parte del Governo, se necessario anche attraverso i canali diplomatici con gli Stati Uniti a cui però, dovrà contemporaneamente conseguire da parte delle istituzioni e comunità locali una presa di posizione forte, come avvenuto a Trieste per la Wartsila, con la manifestazione di 15.000 persone in rappresentanza della società civile e del mondo imprenditoriale, che ci ha permesso migliorare la legge anti-delocalizzazioni come avviene in tutta Europa. Dobbiamo reagire coralmente a questo continuo stillicidio da parte delle multinazionali e gruppi esteri che stanno depauperando con delocalizzazioni e chiusure, intere filiere produttive del nostro Paese, indifferenti e irrispettose non solo delle richieste delle organizzazioni sindacali ma anche del governo”, lo afferma il segretario nazionale della Fim-Cisl, Massimiliano Nobis.
“Ai Ministri – afferma il segretario nazionale della Uilm Gianluca Ficco – abbiamo chiesto di istruire un dossier da trasmettere al prossimo Governo, facilitando e velocizzando quel passaggio di consegne che troppe volte ha implicato tempi lunghi, incompatibili con quelli della vertenza Whirlpool. Più in particolare, chiediamo al Governo subentrante di varare una politica di settore che salvaguardi l’industria degli elettrodomestici dalla crisi incipiente e che ci aiuti a stanare la multinazionale, per sapere se cederà le sue attività e a chi. Soprattutto dobbiamo conoscere il piano industriale di Whirpool e del potenziale acquirente. Nel caso in cui si trattasse di un piano inaccettabile per l’Italia, chiederemmo al Governo di intervenire anche con i poteri speciali che la legge gli riconosce a protezione dei settori strategici. In una nazione povera di materie prime come la nostra, pensiamo difatti che tutta l’industria manifatturiera ed esportatrice sia da ritenere e formalmente qualificare come strategica .Alla multinazionale invece – conclude Ficco – diciamo che i sindacati dei lavoratori chiedono non solo di conoscere la realtà delle cose, ma di aprire un confronto, in mancanza del quale dobbiamo mettere in campo reazioni adeguate. Siamo in una fase cruciale della storia di Whirlpool in Italia e faremo tutto ciò che possiamo, verso la multinazionale e il Governo, per chiedere che la voce dei lavoratori venga ascoltata, che la continuità produttiva e l’occupazione siano salvaguardate”.
tn