Nel terzo trimestre il tasso di disoccupazione scende al 7,9% (-0,2 punti in tre mesi), mentre quello di inattività è in leggera crescita portandosi al 34,5% (+0,1 punti). E’ quanto rileva l’Istat. Su base annua, il tasso di disoccupazione scende al 7,7% (-1,1 punti) e diminuisce soprattutto tra i giovani e i residenti nel Mezzogiorno.
Inoltre nel terzo trimestre, sebbene a ritmi più che dimezzati rispetto al trimestre precedente, prosegue la crescita tendenziale del numero di occupati (+247mila pari +1,1% in un anno). Il tasso di occupazione delle persone tra i 15 e i 64 anni raggiunge il 60,3% (+1,1 punti).
L’aumento dell’occupazione coinvolge sia i dipendenti – a tempo indeterminato (+158mila, +1,1%) e a termine (+23mila, +0,7%) – che gli indipendenti (+66mila, +1,4). In crescita soltanto gli occupati a tempo pieno (+1,4%) a fronte del lieve calo del tempo parziale (-0,2%).
Il numero di occupati, stimati dalla rilevazione sulle forze di lavoro al netto degli effetti stagionali, scende lievemente e si attesta a 23 milioni 126mila (-12mila pari a -0,1% rispetto al secondo trimestre 2022). La diminuzione dei dipendenti a termine (-59mila pari a -1,9% in tre mesi) non è stata compensata dall’aumento di quelli a tempo indeterminato (+34mila pari a +0,2%) e degli indipendenti (+12mila pari a +0,2%).
Infine, sempre nel terzo trimestre il costo del lavoro per unità di lavoro dipendente (Ula) rimane invariato rispetto al trimestre precedente, per effetto di una lieve crescita delle retribuzioni lorde (+0,1%) e di una diminuzione, di pari intensità, degli oneri sociali (-0,1%). Su base annua il costo del lavoro cresce dello 0,2% grazie all’aumento della componente retributiva (+0,3%) più forte della riduzione degli oneri sociali (-0,2%).
E.G.