È stato presentato questa mattina in conferenza stampa il rapporto realizzato dalla Uil e dall’Eures su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Intervenuto alla presentazione, il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, alla luce dei dati emersi ha definito la precarietà un vero e proprio “problema” strutturale del nostro Paese. Tema che, come è noto, è salito alla ribalta nei giorni scorsi con l’approvazione da parte del Cdm del Dl Lavoro, ritenuto dai sindacati penalizzante in tema di stabilità lavorativa.
“Leggo che i contratti a tempo indeterminato stanno aumentando: è vero – ha affermato Bombardieri -. Siamo soddisfatti, però ho un dato del ministero del Lavoro che dice che dal 2019 al 2022 i contratti a tempo indeterminato attivati sono 1,8 milioni; 8,5 milioni quelli a tempo determinato, il che significa che in questi casi l’azienda ha deciso di assumere a termine invece che a tempo indeterminato. E ci sono stati 413mila attivazioni di contratti di apprendistato, 160mila collaborazioni e 1 milione 350mila attivazioni che il ministero definisce altro”.
“Al netto della propaganda vorrei dire: in questo Paese c’è un problema che riguarda il lavoro precario, povero, oppure no? O è una nostra invenzione? Andando in giro per il Paese ci accorgiamo che questo è uno dei grandi problemi e lo poniamo al Governo, che non mi pare che abbia dato risposte. Anzi, – aggiunge il segretario – aumenta il tetto dei voucher da 10mila a 15mila euro”.
Tornando ai temi del nuovo pacchetto di misure appena approvato, Bombardieri sottolinea che i sindacati hanno posto il tema della “riforma fiscale”. Tuttavia “in questo Paese non si parla più dei 100 miliardi di evasione ogni anno, ma di una ‘rivoluzione’ come è stata definita” la flat tax. “Ricordo che l’85% dell’Irpef è versato da lavoratori dipendenti e pensionati. La Costituzione parla di progressività e io non la vedo. La proposta la facciamo noi: se siamo convinti che la flat tax sia la soluzione di tutti i mali aboliamo il sostituto d’imposta. Diamo tutti i soldi, netti e lordi che arrivano in busta paga, a lavoratori e pensionati – ha aggiunto – e diamo loro la possibilità di pagare tutte le tasse al 15% con la stessa modalità che viene riconosciuta agli altri, con la stessa ‘comprensione’ se non le pagano. Ho addirittura sentito che il viceministro Leo ha detto che bisogna depenalizzare e comprendere chi fa evasione per necessità. Bene, applichiamolo per tutti”.
Quanto alla mobilitazione indetta insieme a Cgil, e Cisl, il segretario sottolinea che i sindacati l’hanno lanciata “più di un mese fa e su una serie di temi che riguardano lavoro, fisco, previdenza”. Dunque, “non è stata decisa per il decreto lavoro, è stata programmata tempo fa e con proposte formulate non solo a questo governo”. Bombardieri tiene a precisare il valore intrinseco delle manifestazioni: “Gli strumenti che un sindacato ha per opporsi sono quelli della mobilitazione, che ci consente di andare nei luoghi di lavoro per partecipare ad assemblee molto partecipate. Rilanciamo l’idea di una mobilitazione per condizionare le scelte della politica e per porre all’attenzione dell’opinione pubblica una serie di proposte che riguardano la vita reale. Dobbiamo fare attenzione perché il distacco tra la politica e la vita reale è molto pericoloso. Non siamo soddisfatti quando alle elezioni non partecipano il 40% degli elettori”, conclude Bombardieri.
e.m.



























