Dopo la prima tappa della manifestazione unitaria a Bologna e in vista dell’appuntamento di sabato 13 maggio a Milano, in un’intervista rilasciata a Il Giornale il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, tira le fila dei risultati emiliani, concentrandosi soprattutto sulla discussa partecipazione alla piazza del 6 maggio di alcune forze politiche, tra le quali la segretaria del Pd, Elly Schlein, e il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni. Sbarra, infatti, rivendica e ribadisce “la distinzione tra rappresentanza sociale e politica”, considerandolo “un valore assoluto e non negoziabile del nostro fare sindacato. La Cisl ha sempre giudicato i governi in base alle loro scelte e non dal colore politico. Se qualcuno pensa di poter cavalcare la nostra protesta sindacale sovrapponendogli obiettivi di natura partitica ha sbagliato di grosso”.
Il riferimento, in particolare, è al presunto avvicinamento tra la Cgil di Landini e il Pd di Schlein, da cui tuttavia il leader della Cisl sembra smarcarsi: “I politici di tutti gli schieramenti sono liberi di partecipare alle nostre manifestazioni, ci mancherebbe. Ma se condividono le nostre richieste, devono farlo anche rispondendo in maniera coerente in Parlamento e rispettando sempre l’autonomia del sindacato”.
Alla domanda sui toni più conciliatori della Cisl sul Dl Lavoro, in particolare sul taglio del cuneo, rispetto alle critiche della Cgil, Sbarra ha risposto: “Abbiamo apprezzato molto il taglio del cuneo a favore solo dei lavoratori – dice Sbarra – perché è una misura che può dare un sollievo ai salari in questa fase difficile con una inflazione galoppante. È un segnale positivo ma insufficiente, perché è un provvedimento provvisorio, che deve essere rafforzato, diventare strutturale ed essere collegato a un patto fiscale da costruire insieme”.
Infine il tema pensioni, per il quale la Cisl ha chiesto più volte l’apertura del tavolo: “In questi sei mesi è mancato il dialogo con il governo. Vedremo se l’incontro con il premier Meloni alla vigilia del primo maggio è stato un atto di semplice ‘etichetta’ istituzionale o se invece rappresenta la reale volontà di aprire un confronto stabile. Ci aspettiamo nei prossimi giorni una convocazione al ministero del Lavoro per discutere di una riforma delle pensioni equa, sostenibile, inclusiva”.
e.m.





























