Le segreterie nazionali di Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil, Fismic, Uglm e Usb, a nome del Coordinamento Nazionale, hanno richiesto con urgenza ai ministri delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, la convocazione del tavolo ministeriale per dare seguito all’incontro del 10 aprile scorso sul piano di riorganizzazione presentato da STM al “Capital Market Day” del 20 novembre 2024. La richiesta si è resa più urgente “anche rispetto alle preoccupanti notizie di stampa di oggi su un ipotesi di divisione della società tra Italia e Francia”.
“Non è accettabile la dichiarazione fatta dall’azienda nell’audizione avuta in Regione Lombardia, di un esubero di circa 1.200 dipendenti su Agrate a fronte del completamento dell’investimento sui 12 pollici”, spiegano i sindacati, “così come è inaccettabile che il confronto sul piano industriale non sia iniziato. Gli investimenti, sostenuti anche con risorse pubbliche, sono necessari e urgenti e dovranno avvenire senza però alcuna riduzione di personale”.
Prioritario, dunque, “discutere di investimenti nella ricerca, nuovi prodotti e processi”, così come è “necessario avere conferme sui tempi di sviluppo degli investimenti a Catania, ottenere certezze del mantenimento occupazionale e industriale ad Agrate e in tutti i siti italiani”.
“Questo piano per noi è inaccettabile – concludono -. Chiediamo che il confronto inizi subito e che il governo si assuma le sue responsabilità”.
Intanto nella giornata di ieri, martedì 3 giugno, è iniziata la discussione con l’azienda dei parametri del Pdr 2025-26. Prossimo incontro a Monza l’11 giugno.



























