“Il tema dei salari è sempre stato per noi centrale: non si incrementa il reddito dei lavoratori facendo un taglio dell’Irpef, ma facendo i contratti di produttività”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, commentando le ipotesi di riduzione del taglio Irpef allo studio del governo per la manovra, a margine dell’assemblea di Confindustria Emilia a Bologna.
“Bisogna dare la possibilità alla gente di avere aumenti che non siano un taglio di una volta all’anno”, ha spiegato Orsini, sottolineando l’importanza di interventi strutturali piuttosto che una tantum. “Se mettiamo al centro l’industria, l’impresa che può produrre di più, può guadagnare e distribuire ricchezza, io credo che quella sia la via”.
Per “la prossima manovra noi stiamo cominciando a lavorare insieme al governo in questi giorni, devo dire la verità abbiamo anche tra poche ore incontri per ragionare proprio sul fatto che stanno finendo tutti gli incentivi che oggi ci sono” ha precisato Orsini, ricordando che “sono in scadenza una serie di misure” e gli industriali seduti al tavolo chiedono ulteriori “misure per 8 miliardi per sostenere l’impresa”.
“Industria 4.0 sta finendo, Industria 5.0 sta finendo, Zes unica e anche il credito d’imposta su ricerca e sviluppo stanno finendo – ha proseguito – Così com’è, non è una ricerca e sviluppo e serve mettere al centro l’industria. Noi abbiamo chiesto misure per 8 miliardi per sostenere l’impresa e anche qui voglio dire una cosa: non è che se si mettono 8 miliardi sono presi, quei 8 miliardi vengono ridati dalle imprese. Parte degli investimenti ritornano con l’Iva e soprattutto col gettito che generano queste imprese e soprattutto con le assunzioni” ha aggiunto.
Il costo dell’energia, lo stiamo dicendo da diversi mesi, è diventato insostenibile. Noi stiamo dialogando con il governo proprio su questi capitoli e oggi finalmente la parola disaccoppiamento è tornata nel vocabolario. Abbiamo bisogno di fare presto – ha detto Orsini – perché l’inverno sta arrivando e quando arriva l’inverno purtroppo il costo del gas aumenta. Noi sappiamo benissimo che il costo dell’energia è legato per 2,5 volte al costo del gas”. Bene sul “disaccoppiamento” e poi l’attenzione va rivolta alle “concessioni idroelettriche”. Per fortuna “abbiamo trovato anche in casa nostra una quadra tra produttori e consumatori e adesso bisogna fare presto e serve che il governo faccia la misura”.
“La politica industriale noi la stiamo chiedendo dalla prima assemblea fatta”, ricorda il presidente di Confindustria, quando è stato presentato il progetto “Confindustria 24-28. Credo che, soprattutto per i temi burocratici di tutte le parti politiche sia necessaria la visione” ricordando che “oggi per fare un investimento in Italia ci vuole due volte e mezzo rispetto a farlo in altri Paesi. Bisogna fare presto. Oggi abbiamo comuni di ogni colore”, dialoghiamo con tutti, “però il problema resta”.
“Il modello Zes ha funzionato – ha aggiunto Orsini -. Riuscire ad avere delle conferenze di servizi che funzionano, che in un mese ti danno le autorizzazioni ovviamente nei luoghi che sono predisposti per fare questo, ha generato da 4,8 miliardi a 28 miliardi di investimento. Credo che questo sia un successo”.